La matematica, nel comune sentire, non è tra le necessità o tra le qualità di una persona di cultura, di un intellettuale. E viene considerata, per la maggior parte del tempo e dalla maggior parte delle persone, una disciplina asettica nel senso di inutile per intavolare una conversazione e dunque comunicare, confrontarsi, affrontare problemi pratici, discutere, descrivere, partecipare alla vita politica. Asettica.
[...] Il più efficace smantellamento di questa posizione pregiudiziale, almeno per quanto riguarda il concetto fondativo di proporzione, è il cartone animato Disney Paperino nel mondo della matemagica (1959). Nel cartone, Paperino si accorge che la bellezza greca ha una natura matematica fondata sulla proporzione. [...]
Tuttavia, nonostante i fasti della Grecia classica, nessuna civiltà è pervasa di matematica come la nostra. Algoritmi, previsioni, automazioni, calcoli, cronometri, gps, conteggi energetici per perdere peso o acquistarne, lotterie, contapassi.
Il ragionamento deduttivo ha una caratteristica che dovrebbe generare subitaneo e diffuso entusiasmo: è un metodo al quale tutti possono accedere purché ne studino le regole e attraverso il quale è possibile valutare la ragionevolezza o meno di un altro che parla. Sottintende una logica comune, come la prospettiva, e gli scacchi, che, per esempio, insegnano come senza accordo sui principî non è possibile nemmeno combattere, figuriamoci convivere.
Chiara Valerio, “La matematica è politica”