Tra gli epiteti più utilizzati per riferirsi a me ne troviamo molti carichi di pathos e quanto più altisonanti possibile..."messaggero degli déi", "testimone del vero", "benedetto", "colui che vede oltre". E credetemi, mi spiace rovinare l'alone di mistero che si presenta attorno alla mia figura, ma in verità sono un semplice cantore, un rapsodo che tesse le trame dei suoi stessi racconti, intricandole in maniera tale da poter permetter loro di intersecarsi in un punto in cui il sottile limite che divide realtà e immaginazione non diviene che una debole convenzione, facilmente scavalcabile. Non ho nome, non ho passato e non ho futuro. Le mie storie sono paradossalmente ciò che mi rende morto e al contempo mi tiene in vita. So che per voi, cari lettori, tale descrizione può sembrare stupidamente elaborata, frutto dei tronfi vaneggiamenti di un ciarlatano e, pertanto, col pieno desiderio di alimentare quest'immagine costruita sulla mia persona, vorrei permettermi di suggerirvi un appellativo, un qualcosa che possa permettervi di interfacciarvi con una quantomeno fittizia personalità esistente, un volto da voi unicamente immaginato e scolpito esclusivamente dalla vostra concezione del titolo. Chiamatemi...Omero.
  • traghettatore delle coste della fantasia.
  • JoinedFebruary 16, 2019