heavne-

 "L'assenza è ancora più dolorosa quando devi far finta di non sentirla affatto e devi fingere che ogni cosa vada bene, che in realtà non senti niente quando lo vedi lì, per caso, mentre sta parlando e si comporta come se niente fosse.
          	L'assenza diventa insopportabile quando delle volte lo cerchi tra la folla, senza neanche rendertene conto, e trovandolo, l'unica via d'uscita è voltarti e percorrere la tua strada, senza far incrociare le vostre. Perché sai che, alla fine, non resisteresti e andresti lì a dirgli tutta la verità. Ma non puoi. Non puoi perché è finita."

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 "L'assenza è ancora più dolorosa quando devi far finta di non sentirla affatto e devi fingere che ogni cosa vada bene, che in realtà non senti niente quando lo vedi lì, per caso, mentre sta parlando e si comporta come se niente fosse.
          L'assenza diventa insopportabile quando delle volte lo cerchi tra la folla, senza neanche rendertene conto, e trovandolo, l'unica via d'uscita è voltarti e percorrere la tua strada, senza far incrociare le vostre. Perché sai che, alla fine, non resisteresti e andresti lì a dirgli tutta la verità. Ma non puoi. Non puoi perché è finita."

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E i ricordi, inevitabilmente, mi portano a te. A quel giorno, apparentemente lontano, in cui ti ho detto più di quanto avrei dovuto. Su quella panchina, gli alberi che ci circondavano, le foglie che lente cadevano a terra, forse un segno. Il vento tra i capelli e il tuo odore che aveva ormai pervaso i miei sensi. Il tuo sguardo che mi incatenava a te, e il tuo braccio a circondarmi il bacino, come a ricordarmi che da lì non avrei potuto andar via. Ed un bacio, lo stesso bacio con cui ci stringevamo e univamo, eternamente.