Le parole che utilizzerò ora saranno parole dettate dalla rabbia e dalla frustrazione.
Viviamo in un mondo in cui la morte viene vista come un taboo. Viviamo in un mondo in cui ucc!dere è visto come un peccato. Viviamo in un mondo in cui le religioni sono così radicate che sono vitali anche in stati laici come il nostro. Viviamo in un mondo pieno di incoerenza.
Anni fa ci trovavamo nella stessa situazione che stiamo vivendo oggi.
Neanche cent'anni fa gli stessi che b0mb4rdano migliaia di donne, uomini e bambini stavano mor3ndo soffocat! dai gas dentro i lager.
Neanche cent'anni fa l'Italia si era alleata con la parte sbagliata, quella che prendeva delle persone innocenti e poneva fine alla loro vita senza chiedere il permesso, solo perché avevano il potere, solo perché volevano la supremazia.
Il potere acceca. Rende l'uomo avido. Vincere, vincere, vincere. Divorare, divorare, divorare. Ciò che può prendere, lo fa suo. Come Hitler quando voleva sterminare l'umanità che considerava feccia per instaurare una razza forte e determinata. Come quando Stalin e Lenin volevano convertire tutti a una dittatura nata da un concetto di libertà personale.
Ma nella guerra non c'è mai il vincitore.
Siamo tutti perdenti.
Perché chi viene sottomesso, perde la libertà.
Chi sottomette, perde l'umanità.
Il problema è che non si impara mai. La storia non ha mai insegnato davvero a chi governa ora. La storia ha insegnato solo a chi si ribella anche quando quello attaccato non è il proprio paese. La storia ha insegnato solo a chi combatte per i diritti di tutti anche se quella persona non vuole avvalersene per sé. La storia ha insegnato a chi fa valere i propri valori anche in una stanza piena di gente che è contro i propri.
Abbiate sempre il coraggio di farvi sentire. Sempre.
Perché la vita non ha senso se non combatti per ciò che ti sta a cuore.
Perché viviamo troppo poco per poterci vergognare di ciò che pensiamo.
Alzate la voce e non fatela mai piegare da nessuno.
Vostra,
Erena