“Rido mentre fisso lo schermo del mio dannato cellulare come uno scemo, solo perché tu mi hai scritto un saluto. È semplicemente l’effetto che mi fai, non riesco a fermarlo. La distanza mi mette tristezza e, sarò onesto, mi manca sentire il tuo tepore, il tuo tocco delicato. Mi manca passare la mia mano tra i tuoi capelli, mi manchi tu. Così non sto più ridendo, solo sperando che tu mi scriva di nuovo perché è l’unica cosa che so fare davvero, aspettare che si crei la giusta opportunità, la tensione necessaria per rendere il momento perfetto. Ma tutto è già perfetto se ci sei tu, non posso mentire su questo. Vorrei fossi qui con me in ogni momento, però che posso fare io, comune mortale? Cercare di non affezionarmi troppo, anche se le farfalle nel mio stomaco dicono il contrario.”