Mi chiamo Mattia, classe 1999.
Analizzare la realtà che mi circonda, riflettere, discutere e pormi domande sono le cose che mi accompagnano fin da quando ero bambino. 
Apprezzo molto i romanzi distopici e il loro modo di ritrarre mondi e storie che per quanto tetri possano sembrare, portano sempre a delle connessioni con i tempi odierni. 
Tra gli altri generi, apprezzo molto la poesia e conservo nel cuore i romanzi che mi hanno accompagnato nei primi anni dell'adolescenza e che tuttora delineano quello che sono. 
Scrivere è la cosa che mi fa sentire meglio, sebbene spesso a scattarne il bisogno sono i sentimenti negativi. Quella sensazione tipica dell'uomo di malessere che porta alla ricerca di un sistema per esprimersi, per descrivere quello che prova attraverso l'arte, più o meno riuscita, quel desiderio di condividere il proprio dolore per ritrovarsi negli altri, per capire di non essere soli.
Dalle piccole frasi a testi di storie che mi frullano per la mente.
Mi fa sentire libero. Mi fa sentire a casa. Mi fa sentire Mattia.