“Non volevo che succedesse.Non volevo essere così e non volevo vivere tutto questo.
Ma ora eccomi qui, con la lametta ormai rossa in mano e le gambe segnate dalla tempesta che mi sta distruggendo.
Questa è la mia fine.Il mio dolore sta per abbandonarmi ma, insieme ad esso, si porterà via il mio respiro, in una morsa feroce e letale, come un veleno color sangue.
La morte mi sta attendendo;arriverò, arriverò molto presto.Manca poco.
L'orologio scocca le 12 di notte esatte.Prendo la lametta con decisione e lascio grossi e profondi tagli sulle vene delle mie piccole ed esili braccia.
Un singhiozzo riempie la vuota stanza della silenziosa casa abbandonata in cui mi sono rifugiata sta notte, scappando di casa senza, ovviamente, farmi sentire;d'altronde, nessuno è mai riuscito a sentirmi nemmeno quando parlavo.
Grido.Un urlo che esprime tutto il dolore che mi ha sepolta.
«Ce l'hai fatta, ce l'hai fatta!»urlo al male, al dolore, alla sofferenza.
Loro hanno vinto.Ero troppo debole.
Cado a terra.La lametta scivola sul pavimento.
Mentre percorro il lungo tunnel scuro, dritta verso la luce, scende l'ultima mia amara lacrima.
È finita.Ho perso.”
~text by me
mi sentivo ispirata.