Scrivo una storia. 
Una storia contemporanea, un romanzo, se così si può definire.
Ci ho dedicato anni, a questa storia, che riguarda tutti e nessuno. 
Ma che, in fondo, somiglia molto alla vita di tutti noi: errori, indecisioni, amicizie.
Era questo quello che volevo.
Che tutti potessero leggere la  propria storia con personaggi diversi, luoghi diversi, situazioni diverse. 
Ma che potessero riconoscersi in quelle righe, perché tutti alla fine abbiamo qualcosa in comune.


Abbiamo tutti le nostre macchine del tempo.
Alcune ci riportano indietro, e si chiamano ricordi. Alcune ci portano avanti, e si chiamano sogni.