7) Scrivendo in liuteria
Possibile what-if?
Alcuni miei amici una volta finito Corde troppo tese, e anche durante la lettura, mi hanno posto delle domande, cosa che mi ha fatto e continua a fare un sacco piacere. Le domande, le curiosità e i commenti sono per me sinonimo di interesse e non mi danno mai fastidio (quindi non esitate mai a chiedere, sia sotto i commenti che in privato).
E se Lust avesse fatto questo? E se non lo avesse fatto? E se Lyra avesse pensato così al posto di cosà sarebbe finito diversamente?
Credo che se i personaggi avessero preso scelte diverse sarebbe stata una storia altrettanto diversa, forse cambierebbe persino l’essenza del racconto che di base ho voluto impostare in maniera grottesca, cruda e cinica.
Riprendo le parole di Albus Silente:
“Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità”.
Non mi sono mai piaciute le storie what if, sono una persona che odia i “se” e i “ma”. È giusto pensare che se una virgola cambiasse le cose per i protagonisti (di qualsiasi storia) sarebbero andate diversamente, ma sta di fatto che le scelte che prendono sono univoche e irrimediabili nel bene e nel male, e se iniziassimo a pensare a tutto ciò che potrebbe o no essere cambiato sia la trama della storia che i personaggi stessi perderebbero la loro identità.
Ragion per cui non credo che scriverò mai una storia what if, né su Corde troppo tese né su qualsiasi altra cosa che scriverò in futuro, è un concetto che proprio non mi appartiene.
A voi piacciono le storie what if? Vi sentireste più a vostro agio con finali “alternativi”?
Spero che questa piccola rubrica a puntate vi abbia intrattenuto e tolto alcune curiosità. Con quest’ultima puntata di Scrivendo in liuteria vi auguro buona domenica!
PS: attendo il momento in cui potrò fare un’accurata revisione (libera dallo studio universitario) e continuare i progetti che mi frullano in mente, intanto…
Grazie a tutti dell’attenzione!