❝Poi però c'erano sempre quei cinque minuti durante la giornata
In cui si fermava,
Il battito del suo cuore rallentava
I suoi occhi cominciavano a fissare il vuoto
Quel vuoto cosmico
Che sicuramente non sarebbe mai stato più grande
Del vuoto che aveva dentro il suo cuore.
Il cervello smetteva di funzionare
E persa nei meandri del suo inconscio
Rimaneva lì, immobile,
Un corpo morto.
I ricordi cominciavano pian piano ad offuscarle la vista
A rimbombarle nella mente
E come lame d'acciaio
Le sferzavano lentamente quella delicata carne,
Ormai già smembrata
Di quel pezzo d'anima distrutta
Chiamato cuore.
E allora pensava:
《Quale peggior morte può esistere per chi è già morto dentro?》

E si rendeva conto che la morte era solo un orizzonte,
Che in realtà
L'inferno lo stava già vivendo.❞
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  • JoinedFebruary 20, 2016




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