«Come stai, Yuri?» 
«Bene, suppongo»
Dall'altro lato della scrivania l'uomo sorride, mentre io stringo le mani a pugno, poi le rilasso e infine, le stringo ancora. 
Lo sento tossicchiare, e così sollevo lo sguardo su di lui, che dice: «Hai letto? Di nuovo?» 
Mi sento impallidire, ma rispondo: «Sì, ho letto ancora. Tutta la saga di Harry Potter, per la centesima volta.»
Vedo gli occhi del mio psicologo sgranarsi pericolosamente. 
«Ah... lo sai però che non dovresti leggere, Yuri. Immagino ora tu ne voglia parlare.» 
Vorrei sputargli in faccia ed insultarlo, ma non faccio né dico nulla, così lo psicologo sospira e dice: «Sei un lettore ossessivo compulsivo, Yuri, lo sai. Non dovresti leggere.» 
Aggrotto le sopracciglia, iniziando a fissarmi le mani chiuse a pugno sulle mie ginocchia e sussurro: «Ma a me piace leggere...» 
L'uomo dietro la scrivania annuisce, sul viso un'espressione neutra. 
«Oltre a leggere, che cosa hai fatto?» mi domanda. 
Di scatto, sollevo lo sguardo e dico: «Ho iniziato a scrivere.» 
Sento il respiro dell'uomo bloccarsi in un verso sgomentato, la sua bocca spalancata dallo stupore. 
Sorrido e gli sibilo addosso: «Ora siete tutti fottuti, voi strizzacervelli.» 


Due ore dopo. 
La camera ha pareti bianche e imbottite. 


THE END.