Quella sensazione di sapere che una cosa all'apparenza stupida e insignificante non sarà più lì per rievocarti ricordi e sensazione mi lacera l'anima. Sono legata alle cose che si sono prese momenti, emozioni e attimi della mia vita. Un maestoso viale alberato, diventato una via desolata per fare spazio a nuove strutture detta da me del tutto superflue; un cinema chiuso, dove al buio resteranno per l'eternità i miei pianti, le mie risate e le mie riflessioni; il teatro dove da piccola facevo le recite scolastiche, così accogliente e caloroso una volta, così vuoto e desolato ora; l'edicola del cuore, dove tanti pomeriggi dopo scuola aspettavo con ansia di avere tra le mie mani le figurine di quella così agognata collezione; il negozio del fiorista, che oltre mio vicino di casa, è stato un luogo dove trovare un simpatico confidente e fiori dal profumo meraviglioso; il grande campo davanti a casa mia, dove in autunno venivano le mucche e io mi svegliavo al suono dei loro campanacci.
Io dico basta. Basta perché sento che il mio mondo e i miei ricordi in qualche modo vengono stravolti. Basta perché un giorno smetterò di ricordare, smetterò di cercare una ragione, smetterò di pensare di aver bisogno della mia vecchia quotidianità. E allora mi renderò davvero conto di essere andata avanti, di essermi lasciata le cose alle spalle perché i fondo, che sciocca, sono solo luoghi, i ricordi ti rimarranno in testa lo stesso, il mondo cambia e tu devi adattarti. Ma se io non volessi adattarmi? Se io volessi solamente tornare a sognare di quando ancora era tutto idilliaco? Allora forse non sono andata avanti, non mi confermo con le novità, non mi lascio trasportare dal nuovo.
Allora ancora per un po' preferisco sognare, e vi prego, almeno per ora, di non svegliarmi.