lyingaboutfeelings

quinto giorno di quarantena: sono al sesto capitolo della mia klance omegaverse che probabilmente non pubblicherò mai e sto colorando un foglio. tutto di viola. 
          	
          	a parte gli scherzi, come state?

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okay, probabilmente pensate che io sia morta o qualcosa del genere
          NON LO SONO GENTE, IL NUOVO DECADE LO INIZIO
          diciamo che il duemiladiciannove non è esattamente stato il mio anno, ma mi ha aiutata a comprendere delle cose, che ovviamente perfezionerò in futuro e in questo duemilaventi (come per esempio l' apprezzare la mia stessa compagnia, ovvero quella che preferisco oltre quella dei miei migliori amici).
          ho saputo cos'è il dolore quest' anno e non me ne pento, perché adesso so che è sopportabile e devo semplicemente tenere duro (alla fine non è così semplice, ma so che posso riuscirci).
          insomma, buon duemilaventi.
          che questo possa essere il vostro anno!♥️

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a volte, non avete voglia di riavvolgere il tempo?
          a me viene spesso.
          penso alla mia breve vita da quasi quattordicenne e mi dico "cazzo quante cose che mi sono persa stando appresso a questo cellulare".
          certe volte penso a quante cose in più avrei potuto fare, se ne avessi avuto la possibilità.
          penso ai viaggi,
          ai ricordi che avrei potuto creare.
          invece tutto ciò che mi rimane sono ricordi di me, seduta sul divano, a scrivere su wattpad, non prestando attenzione a chi presto se ne sarebbe andato.
          penso alle persone che ho avuto e che ho perso,
          a quelle che potrei perdere.
          e, data la mia scarsa fede, non dirò che solo Dio può sapere quanto io voglia urlare. perché se anche esistesse, un Dio
          non lo saprebbe nemmeno lui.
          certe volte vorrei semplicemente riavvolgere il tempo ed essere cosciente.
          vorrei rivivere gli anni, conoscendo quello che sarebbe successo in futuro.
          e mi ritrovo a piangere,
          e scrivere testi stupidi.
          esattamente come questo.

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Penso che ogni dolore sia a modo suo.
          Voglio dire, non c'è un dolore più forte di altri e uno meno forte di altri.
          Ognuno ha una soglia di sopportazione psicologica, secondo me, e questo lo trovo imprescindibile.
          Ci sono le persone fragili, che vivono qualsiasi dolore ampliato alla seconda, e ci sono le persone più dure, che possono sopportarlo meglio.
          Insomma, in sostanza ogni dolore dipende da noi; da quanto siamo forti, impressionabili, sensibili.
          E non trovo giusto criticare una QUALSIASI PERSONA per provare dolore.
          Cose che colpiscono quella persona possono non colpirne un' altra.
          Ovviamente, non sto parlando di quei dolori della serie "oh mio Dio da Wycon sono finiti gli smalti", quei dolori che si hanno per la perdita di qualcuno o una semplice delusione, che però va ad incidere sul nostro futuro.
          Una delusione qualsiasi, un avvenimento qualsiasi, può buttarci giù.
          E onestamente, tutte le delusioni e tutti gli avvenimenti, mi stanno buttando giù in questo momento.