Amo il fatto di come un libro qualsiasi possa fungere da mezzo di teletrasporto in un Universo ben lontano; ove altro non si vive ciò che nella drastica e rammaricante realtà non si possegga già.
Odio invece che l'incolumità di un essere possa essere così brutale tanto da volerne fuggire immediatamente e di come si cerchi, spesso anche in maniera esaustiva, di cancellare la propria vita con la speranza che tramuti in quella delle pagine.
Odiamo amando di come del semplice inchiostro inciso su carta possa illuderci con storie fiabesche e paesaggi idilliaci cercando di trascurare, invece,ciò che ci circonda.

Seppur tale affermazione, qual è dunque il motivo che ci porta ad uno ostentare della lettura?
Anche se il nostro subconscio ne è consapevole, lo stesso spinge il soggetto a farsi del male, perchè alla fine, anche se per un momento finitesimale di illusa felicità, siamo disposti a cadere nella trappola pur di rimandare ad un ennesimo momento la vera realtà.
Nonostante l'odio, noi lettori amiamo quei piccoli momenti in cui ci catapultiamo in un mondo tutto nostro.
OdiandoAmando.
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