Benvenuti, amici.

Sedetevi, fate come se foste a casa vostra. Oh, attenzione alla sedia sotto la finestra, oggi è di malumore e morde. Dovete essere esausti, guardate come sono impolverati i vostri mantelli. Viandanti, eh? Ma stanotte dormirete sotto un tetto di paglia e laverete via tutto il fango della strada dagli stivali. Qui non c'è nulla da cui scappare, i miei troll proteggono il giardino. Bravi ragazzi, un po' lenti, ma grandi e grossi. Terranno lontane le cose che vi danno la caccia.
Sedetevi vicino al fuoco, prendete del sidro di mele. Attenti alle pozioni sulla mensola, potreste bruciarvi le mani.
In cucina dovrebbe esserci ancora qualcosa di buono per voi. Vani, piccolo, portaci un po' di stufato, quello con le cipolle e il rosmarino, e poi melagrane, miele, latte e noci. E non dimenticarti il pane caldo ai semi di cipresso, toglierà agli ospiti la nebbia dalle ossa.
Ah, stasera mangerete bene. Prendi un umano in cucina e non ti alzerai più da tavola, diceva mio nonno.
E non tremate, siete in casa di amici. Abbandonate tutti i sospetti davanti alla porta, altrimenti avvelenano l'aria, dico bene?
Avanti, ora raccontatemi le vostre storie. Voglio sapere tutto: quanti fiumi avete attraversato, di che colore era il vostro primo cavallo, se avete mai visto uccidere una sirena, come hai fatto a procurarti quella brutta ferita tu, coi capelli rossi, se davvero a Ebel le cupole dei templi sono fatte di seta dorata.
Parlate senza paura, ditemi tutto.
Quando avrete finito vi racconterò le mie storie.






Molti mi chiamano Natalia, gli amici e il mio professore di filosofia Nat. Ho sedici anni e vivo una vita piena di meraviglie: amo disegnare, leggere, scrivere, scoprire chiese e piccoli negozi magici negli angoli di Roma. Voglio creare sogni: scrivere un romanzo, illustrare una favola, creare un corto animato. Voglio raccontare storie.