"Scrivere è una forma di terapia. A volte mi chiedo come possano sfuggire dalla follia, dalla melanconia e dal timor panico propri alla condizione umana tutti coloro che non scrivono, non dipingono o non compongono". 

Nella vita a tutti capita di sperimentare moltissimi sentimenti, che siano belli o brutti, buoni o cattivi. A volte sono così profondi che non è abbastanza dar loro voce, perderebbero di significato nel momento stesso in cui li verbalizziamo; sarà una soddisfazione bella grande ammetterli ma nemmeno questo è abbastanza. Si sente il bisogno di farli emergere in modo devastante e di trascriverli così da visualizzarli su un foglio sotto forma di parole, vere e concrete.
E allora scriviamo: scriviamo se siamo tristi, se abbiamo ricevuto una delusione, se siamo al settimo cielo, se desideriamo ardentemente una cosa, scriviamo finché non saranno terminate tutte le lettere dell'alfabeto e ci rendiamo conto che finalmente hanno un senso. Esistono solo due regole per scrivere: avere qualcosa da dire e scriverlo. Non pensate, scrivete.
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