Mia madre fin da piccola mi ha sempre detto che da grande avrei dovuto diventare una scrittrice, o un'attrice, o, ancora meglio, entrambe.



Sono un work in progress, cioè scrivo romanzi che non porterò mai a termine sul mio portatile, che si rompe con la stessa facilità con la quale io inciampo, e frequento i corsi più disparati e gratuiti di recitazione, non essendo nata abbastanza ricca per abbandonare tutto e condurre un'esistenza solitaria ai Caraibi.

Un ottimista direbbe che sono a buon punto!



Io, invece, sono realista: sto prendendo a testate un muro in cemento armato con la speranza di buttarlo giù.

Non mi dispiace fare quello che faccio, vivo comunque sapendo che sto provando a fare le due cose che veramente amo: essere al centro dell'attenzione e raccontare storie.

Ho sicuramente dalla mia parte una famiglia meravigliosa e dotata di controcoglioni (è francese, significa carattere) e degli amici, dotati anche loro di carattere, con una grande passione per l'alcol.

Invece ho contro una ex migliore amica che dopo quasi 18 anni mi ha abbandonata per fidanzarsi con il mio ragazzo e il portafoglio perennemente vuoto a causa della parcella della mia psicanalista..

C'è da aggiungere che sono Ipersensibile, piango dalle quattro alle seimila volte al giorno e trovo molto accogliente il fondo di una bottiglia di vino vuota.

Vivo a Roma, la città eterna, che per me però è solo Roma, la mia compagna nelle notti scure.