È vero che le persone al nostro fianco non sono responsabili di rimetterci insieme nei giorni in cui si va in frantumi. Non sono responsabili dei nostri fattori scatenanti, delle nostre brutte giornate, dei nostri sbalzi d'umore. Non sono responsabili della nostra guarigione. Ma le parole non sono solo lettere senza vita che cadono dalle nostre bocche. Pugnalano le loro vittime al cuore e le torcono annegando tutta la vita rimasta in loro. Usatele coscientemente perché alcune persone non sanno cosa ci sia dentro il loro petto, ma non è un cuore. È qualcosa di pesante, doloroso e incatenato al silenzio. Stiamo tutti facendo del nostro meglio.