Immaginami lì,
Seduta sul letto a gambe incrociate, magari con qualche ciocca fuori posto, il rossetto sbiadito e lo sguardo perso nel vuoto
Mettiamo caso che tu sia seduto sulla mia scrivania tutto impacciato, magari con le mani strette intorno al bordo di legno tanto forte da far diventare le nocche bianche, i capelli lasciati in disordine e lo sguardo fisso su di me.
E mettiamo ancora caso che tu inizi ad avvicinarti, lentamente.
Un passo.
Due passi.
Tre passi.
Quattro passi.
Ecco ci sei, sei di fronte al letto.
No, ora non puoi stare fermo impalato, devi per forza far qualcosa.
Allora inizi ad appoggiare un ginocchio sul materasso e subito dopo l'altro. 
Sempre lentamente.
Sei ancora un tantino lontano, però.
Ecco che inizi, allora, a gattonare verso di me.
Solo in quel momento ti guardo.
Vedo i tuoi occhi persi nei miei, le labbra socchiuse, le braccia tese da far risaltare le vene che hai sul braccio e il tuo profumo che sento sempre più vicino.
Okey, ci sei quasi.
Sono andata completamente in palla e per qualche strana ragione inizio ad avvicinarmi anche io.
Tu ne approfitti e fai combaciare le tue labbra con le mie.
Cosa stiamo facendo?
Stiamo sbagliando?
Forse, ma mi piace.