Sono davvero dispiaciuta per la me del passato, la me di qualche giorno fa, la me di luglio, di aprile, di gennaio, la me del 2018 e quella del 2015 ma soprattutto, mi dispiace per la me bambina che forse non ha mai avuto l’occasione di esserlo veramente.
Vorrei stringerla forte e dirle che va bene così e che non riceverà mai ciò che merita, quello che desidera, una famiglia.
Vorrei stringerla e dirle che non sa amare, non le è stato insegnato e le persone non stanno bene con lei.
Vorrei stringerla e dirle di piangere senza vergogna, di non coprire i segni sulle sue guanciotte perché sì la sua pelle non smetterà mai di irritarsi per via delle lacrime.
Vorrei dirle di non fidarsi troppo, che se una persona la tiene nascosta è perché non la ama e le fa comodo il ragazzo che ha e che vanta a tutti.
Vorrei dirle di non illudersi, di non prepararsi ad un’infanzia normale perché le verrà sempre negata.
Vorrei dirle di andare quel lunedì dal nonno e non avere paura perché si è persa l’ultimo saluto.
Vorrei dirle di amare il suo corpo e non ricorrere a stupide lamette.
Vorrei dirle di cancellare quei siti pro all’anoressia.
Vorrei dirle di non fare qualcosa solo per sentirsi adatta ad una società che sembra non capirla perché no, a loro piace solo manipolarla.
Vorrei dirle di non trattenere la rabbia quel due giugno, vorrei dirle di distruggere tutto.
Vorrei dirle anche di distruggere se stessa per dar fine alla sua agonia.