Capitolo 2

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Lauren pov

Ho questa strana ossessione per il sushi. Per ossessione intendo una vera e propria dipendenza. Ne potrei mangiare a quintalate, tutto il giorno, tutti i giorni.

È proprio quello che sto facendo adesso, mi sto gustando il primo pezzo di quella che sarà una scorpacciata epica.

Sono passate due settimane dal diploma e questo sentimento di vera e propria libertà è una delle cose più belle del mondo. Sapevo già ad aprile di essere entrata all'università nel grande stato di New York, quando l'ho scoperto ero al settimo cielo, non mi sono più dovuta preoccupare di niente se non di passare anche col minimo l'ultimo anno di liceo, inoltre la mia migliore amica Normani è stata ammessa all'accademia di danza, indovinate dove? Si, proprio New York. Abbiamo già parlato col proprietario dell'appartamento in cui vivremo e ci ha detto che sarà disponibile proprio da settembre quindi siamo al settimo cielo.

C'è qualcosa però che non mi fa stare del tutto serena. Qualcosa che mi fa rimanere sveglia la notte. Qualcosa che mentre mangio mi fa fissare la porta del ristorante sperando miracolosamente che proprio quel qualcosa, o meglio, qualcuno, entri.

Pensavo veramente che dopo il diploma l'avrei, pian piano, dimenticata, perché dopo tutto pensavo fosse solo una cotta, un qualcosa che occhio non vede cuore non duole, non la conosco neanche, com'è possibile che dopo 14 giorni, che dopo 336 ore, che dopo 20160 minuti lei è rimasta ancora qui, occupando il lobo posteriore del mio cervello.

"Lauren ti vedo pensierosa" Normani mi libera dai miei pensieri e mi fa distogliere lo sguardo dalla porta, che si è aperta solo una volta per accogliere una vecchietta che avrà avuto sui 75 anni, pensai fosse strano, mia nonna odia il sushi.

"Si lo sono" dico sospirando decidendo di condividere i miei pensieri.

"che succe?" penso bene a come articolare la questione senza sembrare ridicola.

Prendo un respiro profondo e dico "non so Mani, penso solo che se avessi avuto più coraggio avrei potuto conoscere Camila e magari avrei avuto una possibilità"
Arrossisco dopo aver parlato, non è da me espormi così tanto ma Normani è sempre stata lì per me, anche quando mia madre morì, quindi con lei è diverso ma questo non vuol dire che la cosa non mi metta in imbarazzo.

" mmh ma non sai neanche se le piacciono le ragazze"

"ma è proprio questo il problema, non lo so, non so niente, immagino sia un rimpianto che dovrò portarmi dietro al college"
Ho sempre odiato avere rimpianti, vivo col motto - meglio pentirsi che rimpiangere - questo sentimento non mi appartiene, almeno, fino adesso non mi era mai appartenuto. Non so cosa  fermasse ogni volta il sedermi accanto a lei a pranzo, forse la paura di non essere all'altezza della sua mente, sapete, le persone solitarie solitamente hanno una pace interiore difficile da raggiungere con altre persone, devono trovare, appunto, persone all'altezza, sinceramente, non mi ci sentivo.

"Laur, tesoro, so quanto odi i rimpianti però non ingigantire qualcosa di così piccolo, adesso sembra una persona super importante e che non potrai dimenticare" si ferma a guardami per verificare di star dicendo la cosa giusta. Lo sta facendo.

"ma probabilmente tra 20 anni neanche ti ricorderai di Camila, chi è, una cantante spagnola?" scoppio a ridere e sono estramente felice di essermi aperta perché le sue parole mi tranquillizzano e mi fanno tornare la cincentrazione su quello che davvero conta, il sushi.

Riprendo le bacchette che avevo appoggiato sul fazzolettino accanto al piatto e proprio mentre sto per prendere il pezzo di Rainbow roll dal piatto al centro della tavola la porta si apre. Non guardo sú, sarebbe un tornare indietro a quei pensieri, non voglio dare quel potere alla mia mente o più propriamente al mio cuore, non voglio essere quella ridicola persona di 5 minuti fa.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 24, 2020 ⏰

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