Jane è una ragazza timida con un sogno nel cassetto, amante di auto che riescono ad esporre la parte migliore di lei.
Per realizzare il suo sogno si trasferirà a Los Angeles con le sue due migliori amiche.
Che succede se una sera sul cammino di ques...
Nathan guidava da mezz'ora, con uno sguardo determinato sul viso, mentre io, completamente spaventata, non ho nemmeno il coraggio di chiedergli dove diavolo mi stava portando, mi sono immersa in un grosso guaio, sono in macchina con un ragazzo che a malapena conosco, ed è il capo di una gang criminale, che potrebbe decidere di uccidermi in qualsiasi momento, devo ammettere, però, che è incredibilmente attraente, anche se resterà uno stronzo colossale, con tanto di lode, su carta.
POV. Nathan
Osservo Jane, visibilmente agitata e per un attimo mi colpisce, da una tenerezza inaspettata, ma subito dopo, questa sensazione si trasforma in divertimento, mescolato alla voglia di prenderla in giro, mi volto verso di lei e la fisso finché non incrocia il mio sguardo e mi disse:
«Che hai da fissare?» «Non mi sembra il caso di rispondere così. Hai la minima idea di chi hai davanti?» «Guarda che anche se sei il capo di una gang di mafia, non mi fai minimamente paura!»
Nel momento stesso in cui dice questa frase, distolgo lo sguardo e torno a guardare la strada, ma poi scoppiò a ridere come mai mi è capitato in vita mia, questa ragazza è divertente, ma sento che potrebbe diventare un grosso problema per me:
"Anche se, lo ammetto, sono terribilmente attratto da lei."
«Che cosa c'è da ridere?»
Lui mi chiese quasi subito dopo.
«Ti sembro buffa per caso?»
Mi ricompongo un attimo, la fisso e le rispondo:
«Non ho mai visto una ragazza come te che non ha paura di me!» «Sì, sì, va bene. Ma mi dici dove diavolo mi stai portando?»
POV. Jane
"Mi sta letteralmente sulle scatole. Ma chi crede di essere? Pensa davvero di farmi paura? Se lo pensa, si sbaglia di grosso. In questo momento provo solo fastidio per lui!"
Nel momento stesso in cui penso questo, Nathan ferma la macchina e davanti a noi c'è un cancello nero e io mi giro a guardarlo, sollevando un sopracciglio, con una curiosità che cerca di mascherare la paura che ho in me e dissi:
«Dove siamo? E soprattutto, cosa vuoi da me?» «Senti, ragazzina, comando io qui. Quindi tieni la bocca chiusa, chiaro? Altrimenti ti ammazzo.»
Guardo il suo collo e noto che una vena si è gonfiata, dal respiro accelerato, deduco che è parecchio arrabbiato con me.
POV. Nathan
Mentre cerco di gestire la rabbia che cresce, prendo il telecomando e apro il cancello, procedo direttamente verso casa mia, parcheggio tra le auto dei miei compagni e spengo il motore, mi giro verso di lei e dico:
«Ascoltami bene. Adesso entriamo e basta domande, ci siamo capiti?»
Lei fa per rispondere, ma non ci vedo più dalla rabbia e la interrompo con voce più dura:
«CI SIAMO CAPITI?»
Lei risponde con un filo di voce che quasi non si sentiva e rispose:
«Sì...»
In quel momento fisso il vuoto, ovviamente non ho nessuna intenzione di ucciderla, anzi, mi tocca ammetterlo, ma sono attratto fin troppo attratto da lei, forse potrebbe essere anche che mi piaccia, rimango per un attimo sorpreso e sommerso dai miei stessi pensieri, di solito non mi faccio coinvolgere in questo modo con delle ragazze, con altre ragazze è solo una questione di una notte, la cosidetta un botta e come se nulla fosse, poi non le rivedo più, ma con lei è diverso, molto diverso, non riesco a ignorarla, è una ragazza molto bella e parecchio sensuale che altre come lei non ci sono, mi volto verso di lei e le dico:
«Scendi.»
Nel momento stesso in cui lo dico, noto che si altera, ma non mi importa, lei scende subito e insieme ci dirigiamo verso la porta d'ingresso della mia casa.
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Ciao ragazzi scusate la mia assenza ma ho avuto parecchi problemi personali in questo periodo sicuramente adeso mi metto in pari scusate ancora la mia assenza! Avrete notato che sto sistemando anche i capitoli, alla prossima ragazzi!