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Mi piace seguire le carriere delle celebrità mentre lottano per arrivare. Mi piace il punk. Mi piacciono le ragazze con gli occhi strani. Mi piace la droga. Mi piace la passione. Mi piacciono le cose ben fatte. Mi piace l'innocenza. Mi piace la classe operaia e le sono grato perché la sua esistenza permette agli artisti di non dover fare lavori manuali. Mi piace da morire l'avidità. Mi piace giocare male le mie carte. Mi piacciono stili diversi di musica. Mi piace scrivere poesie. Mi piace ignorare gli altri che fanno poesia punk. Mi piace il vinile. Mi piacciono la natura e gli animali. Mi piace nuotare. Mi piace stare con gli amici. Mi piace stare da solo. Mi piace sentirmi in colpa per il fatto di essere un maschio bianco americano. Mi piace sentirmi razzista verso i razzisti. Mi piace la sincerità. Mi manca la sincerità.
Queste non sono parole di saggezza, questa è solo una denuncia, una denuncia per la mia mancanza di istruzione formale, per la mia mancanza di ispirazione, per la mia logorante ricerca di affetto e per la mia convenzionale vergogna nei confronti dei molti che hanno più o meno la mia età. Non è neppure una poesia. È solo un gran mucchio di merda. Come me.
Mi piace infiltrarmi nell'ingranaggio di un sistema fingendo di farne parte e poi lentamente far marcire tutto l'impero da dentro. Mi piace la consolazione di sapere che le donne sono generalmente superiori e naturalmente meno violente degli uomini. Mi piace la consolazione di sapere che le donne sono l'unico futuro del rock and roll. Mi piace la consolazione di sapere che gli afroamericani hanno inventato il rock and roll. Mi piace la consolazione di sapere che, ancora una volta, è stata quella afroamericana l'unica razza a presentare un nuovo stile di musica originale in questo decennio, cioè l'hip hop / rap.
LA CENSURA È MOLTO AMERICANA.

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