Chiamami Enny

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Caro diario... 16/08/2015

Pioveva quel giorno.

Mi piace il colore della pioggia, non posso fare a meno quando la vedo, di uscire dalla porta che separa la mia camera dal resto del mondo.

Quando una goccia mi sfiorò il viso sorrisi, si sorrisi e alzai lo sguardo verso il cielo, l'origine della pioggia, che mi ha sempre fatto stare bene, piano piano le goccie d'acqua mi annebbiarono la vista, mi piaceva.

Stetti insieme alla mia amica pioggia, quando mi accorsi che una voce maschile urlò il mio nome. Mi affacciai per vedere di chi si trattava anche se un pò lo immaginavo, era Luigi.

Subito sorrisi, lui è il mio migliore amico, lui è l'unica persona che mi fa stare addirittura meglio della pioggia, con lui sto bene.

-Oh Romeo Romeo, perché sei tu Romeo?- porsi a lui scherzosamente la domanda.

-Oh mia Giulietta- mi tenne il gioco -Quanto vorrei arrampicarmi e salire lì da te, ma se qualcuno ci vedesse insieme saremmo condannati a stare lontani per l'eternità, e questo non lo sopporterei- scoppiammo in una risata che ci avvolse completamente, poi "Lu" interruppe questo momento divertente e mi fece cenno di scendere.

-Okay, metto una giacca asciutta e arrivo- dissi io

-Velocee- ribattè lui

Passarono due minuti..

-Posso parlarti?- il suo sguardo all'improvviso diventò serio, questo mi inquietò, poi però mi accennò un sorriso, segno che va tutto bene, e continuò a parlare -Hai presente quel campo estivo di cui mio padre mi ha parlato?- mi viene un brivido -Si, dimmi..- dissi io - Ecco, vedi io..- lo incitai a continuare -..devo andarci.-

-Devi?- innarcai un sopracciglio

-Be si, è una storia lunga..-

-Ma quest'estate avevamo deciso di..- mi interruppe -Si lo so, ma andremo al lago la prossima estate Annika, mi dispiace, davvero.-
Odio quando pronuncia il mio nome per intero. Quando ho comosciuto Lu era sicuramente azzurro, come il cielo limpido, ma adesso lo vedevo grigio, aveva gli occhi più scuri del solito, quei bei occhi color verde intenso adesso erano grigi. Quella fu la prima volta che il grigio mi fece antipatia, di solito accoglievo quel colore accompagnato dalla pioggia tra le mie braccia felicemente, ma in quel momento volevo solo che i suoi occhi tornassero verdi.

-Beh, ciao.- gli dissi fredda, lui fece per andarsene ma per un motivo a me sconosciuto si fermò, mi prese il polso e poggiò le sue labbra bagnate dalla pioggia sulle mie, in quel momento era rosso, OMIODDIO!

Ricambiai il bacio -Perché- gli chiesi quando allontanò le sue labbra dalle mie, lui non rispose -Passa una buona estate Enny Golfredi- mi disse, concludendo poi la conversazione con un sorriso, e camminando lungo il vialetto che veniva tracciato dall'orizzonte.

Io non emisi alcuna parola, istintivamente mi toccai le labbra che sapevano ancora di rosso, del suo rosso.

E così, cominciai la quattordicesima estate della mia vita.

Baci, Enny.


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