l i n e • w i t h o u t • a • h o o k

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Mi stiracchiai, senza staccare le mani dalla switch, sbadigliando. Tu, di riflesso, alzasti il braccio che fino a poco prima circondava le mie spalle:

-Ti davo fastidio?-

Domandasti, preoccupato.

Io alzai le spalle e mi appoggiai allo schienale della panchina, mentre tu ancora tenevi il braccio a mezz'aria, in attesa che ti rispondessi. Allora risi, internamente, perché tu sapevi dell'ansia che provavo quando stavamo insieme in pubblico.

-No, affatto. Non mi dà fastidio se mi tocchi.-

Poi, sbuffando, portai una mano dietro la testa per afferrarti il braccio e riportarlo a circondarmi le spalle.

Tu sorridesti, o meglio ghignasti, lo ricordo benissimo, prima di mettere l'altra mano in tasca.

Stavamo insieme da un mese, ma era la prima volta che uscivamo come coppia.

Eppure, l'unico teso dei due eri proprio tu, il più grande, il più socievole.

Ma la tensione ti passò in fretta, e io quasi risi quando mi sventolasti il palmo davanti al viso, come a dirmi "ehi, ehi, afferra!".

-Quando siamo soli, puoi anche tenermi la mano.-

Tu alzasti gli occhi al cielo e commentasti, scherzando:

-Questa mania della solitudine... a volte penso che tu preferisca stare completamente solo, anche senza di me!-

3 gennaio

Apro gli occhi, vedo il ricordo svanire davanti ai miei occhi sostituito da un vuoto incolmabile. Mi fanno un gran male le ossa: vorrei muovermi ma non ci riesco.

E sto immobile, a letto, a fissare il soffitto. Con chissà quale forza riesco a girarmi dall'altra parte, e sfiorare il lenzuolo con la mano: tu dicevi che sembravo stare meglio da solo che con gli altri, ma ti sbagliavi.

Io non ho mai imparato e mai imparerò a stare da solo.

Vorrei che fosse solo un incubo, invece è una vera maledizione, che peggiora di giorno in giorno.

E quello che era un lago di lacrime sta diventando un oceano che non riesco più a trattenere, e sento che gli argini stanno cedendo.

Vorrei ci fosse un modo per non sentire tutto questo rumore, questo rumore di silenzio che ha lasciato la tua assenza.

Ed è passato solo un giorno, Cristo, un giorno solo.

Oh, amore mio, sono un vero disastro da quando non ci sei più: avrei davvero bisogno che tu tornassi qui.

Sai, mi sono sentito morire il giorno in cui ti ho incontrato che stavi piangendo, giù al lago.

Non ricordo, ti avevo detto qualcosa che ti aveva fatto sentire come un peso, vero?

Oh, se potessi mi rimangerei ogni cosa.

Giuro che farei di tutto per salvare la nostra storia, che ora è solo la mia.

No, no, no, no, no, sempre no.

Ogni mio "no" pronunciato lo rimangerei se potessi, la consapevolezza di averli pronunciati adesso è come vento gelido sulla mia schiena. Un dolore immenso ogni mio ricordo che ti riguarda.

E se quella notte, quando credevi che dormissi...

Se quella notte in cui ti ho sentito chiederti "Ne vale la pena? Perché c'è qualcosa e poi non c'è niente, e poi ancora si e di nuovo mi sembra non ci sia assolutamente nulla tra noi."

Se quella notte ti avessi risposto che tu, cazzo, tu eri l'uomo perfetto, ed io sono solo un ragazzo.

Tu sei l'uomo perfetto, e io, senza di te, sono solo una corda agganciata al nulla.

-Mr. Loverman- [KuroKen]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora