19/01/2020
Mi sono stancata di dovermi sempre inventare un inizio che valga la pena scrivere per poter raccontare ciò che sento nel cuore, perciò stavolta, ho deciso che inizierò a raccontare tutto ciò che mi passa per la testa senza cercare un buon inizio.
Al momento provo una stanchezza infinita scrivendo al mio computer, devo trovare il modo di parlare di quello che mi sta in testa e non solo, il posto più importante di tutti, il cuore.
La stanchezza che provo è strana.
Non può neanche effettivamente definirsi stanchezza, perchè quello che principalmente provo è una fiacchezza, una fiacchezza a causa di questo mondo che troppo dà, a volte non abbastanza.
Da un paio di anni qualcosa è cambiato dentro di me.
Sento costantemente di avere dei doveri nei confronti del mondo, doveri che devo rigorosamente rispettare se voglio continuare ad avere anche solo un minimo di contatto con ciò che sta al di fuori della mia stanza di dimensioni medie.
La mia camera è un bel posto per me, la mia finestra -anch'essa di medie dimensioni- fa entrare, ammetterei spesso con violenza, i raggi del sole prima del tramonto, il mio momento preferito; ma non credo ci sia un posto migliore di un proprio spazio sotto un albero in fiore durante il periodo di primavera.
Ho sempre pensato che posti del genere non fossero per tutti, e per me, condividerlo con qualcuno avrebbe significato davvero molto.
Immaginavo che quello sarebbe stato il giorno in cui mi sarei innamorata di tale.
Probabilmente fu davvero così, ma non ci feci nemmeno caso, troppo presa dal pensare che quella persona era davvero accanto a me in un momento del genere, in un modo del genere.
La stanchezza è continua, perpetua.
Non accantona il suo modo d'esser così pesante nemmeno per un attimo.
Essere soli può essere la cosa migliore se non si è abituati a stare con la persona che si ama più delle altre.
Quei momenti che si volevano per sè, d'un tratto diventano pesanti, stancanti.
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pensieri
General FictionUna serie di miei pensieri riguardanti la vita, l'amore e ciò che ci sta intorno. La parte più personale di me che sarà mai pubblicata.