Parte III

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01/04/2020

Ho addosso il peso dell'incertezza mentre soffio sulla mia tazza di tè caldo.

Il vapore copre le lenti dei miei occhiali sfocando la mia visuale per qualche istante.

Non ho chiara l'idea di ciò che è meglio fare in occasioni simili, stranamente aggiungerei, considerando il mio perpetuo interfacciarmi con questi episodi. Ancora una volta il mio cuore lotta con la mente cercando di mettere in chiaro la migliore considerazione. Comprendermi è difficile spesso persino per me stessa, non oso immaginare quale confusione sono in grado di scatenare nelle persone che tentano di comprendermi.

Stringendo la tazza tra le mani e mandando giù un grande sorso capace di ustionarmi la lingua tento di spazzare via i ricordi concentrandomi sul dolore appena provato.

Mi costringo a trattenere una lacrima che puntualmente tenta di uscire ogni volta che nella mia testa compare il sua viso. E' passato un anno e la mia sofferenza è ancora grande, il mio cuore cerca di prevalere costantemente sul mio cervello che mi obbliga, ragionevolmente, a non mostrare il mio folle interesse per questa persona.

Forse è più rimorso che interesse.

Rimorso nel non aver passato abbastanza tempo insieme, rimorso nell'aver donato la mia anima a qualcuno che non era ancora in grado di percepire nemmeno la sua.

Rimorso nell'aver ammesso troppo in fretta il mio amore.

Io credo ad Empedocle. Il mondo, o almeno il mio, è una costante guerra tra Amore e Odio, e io non so come affrontarlo. Non posso permettermi di odiare, perchè il senso di colpa mi assalirebbe, e non posso permettermi di amare, perchè rimarebbe sempre un sentimento vissuto profondamente unicamente da me.

L'assenza di amore altrui provoca in me una grande invidia nei confronti di coloro che appaiono costantemente amati, e un grande odio nei confronti del mondo.

Quest ultimo scatena in me un gran senso di colpa che mi porta tentare di compensare l'odio provato con un grande amore.

E tutto ciò si ripete.

Ho iniziato a notare quanto spesso utilizzo la parola "costantemente" e i suoi sinonimi. Magari perchè sento la mia vita come una costante, qualcosa che si ripete, non cambia.

Mi chiedo come possa essere possibile.

In quanto sensibile dovrei percepire tutto come qualcosa di nuovo, di diverso.

Magari è proprio la mia sensibilità a farmi accorgere la mancanza di cambiamenti nella mia vita; il superficiale si soffermerebbe a crede che tutto debba essere necessariamente differente in quanto l'esistenza ha la fama di essere una continua novità.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 02, 2021 ⏰

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