Il mio cuore batteva lentamente, e i suoni erano ovattati. Un fruscio mi passava dolce sul viso, un odore di sangue mi penetrava nei polmoni.
... "ci rincontreremo, giusto?"
"sì, promesso"...Aprii gli occhi. Quelle parole mi rimbombavano in mente.
Mi ritrovai davanti alla caserma del corpo di ricerca. Era uguale alla prima volta che ci ero entrato.Sentivo delle voci familiari venire da dentro, decisi di entrare.
Il salone era pieno di soldati che chiacchieravano e scherzavano.Levi: "... Ragazzi?"
Le lacrime mi solcavano il viso.Tutti si zittirono.
Davanti a me stavano i soldati morti in passato.Lì in mezzo stavano anche Furlan e Isabel. Mi girava la testa, non stavo capendo nulla.
Vidi per la prima volta persone che solitamente erano dure o serie piangere per la prima volta. Io ero una di quelle persone, quelle ritenute pietre di cuore.
Mi venne chiarito dov'ero e cosa mi era successo.
Per non dimenticare quel che mi era successo in precedenza, presi un foglietto e ci scrissi i miei ricordi: le ultime parole di Kenny, la mia infanzia, le mie missioni.
L'odore della caserma mi faceva sentire al sicuro.Petra mi si avvicinò: " sa, capitano, noi soldati morti siamo come degli angeli custodi, vegliamo su qualcuno sperando che viva a lungo".
Io sorrisi.Erano passati un paio di mesi.
Il foglietto lo continuavo a tenere nella tasca della giacca, quella dove sopra stavano raffigurate le ali della libertà.Il paradiso non mi stancava mai, era come vivere dentro le mura senza giganti all'esterno. Guardai fuori dalla finestra dalla mia stanza. Il sole, quasi tramontato, illuminava le colline. Il cielo era rosso e arancione. I pensieri mi assalivano.
L'ansia si faceva sentire. Perché?"Cos'è la libertà?"
Mi svegliai improvvisamente.
Ero in una stanza. Una infermiera mi guardò."Ackerman, sei sveglio"
"Che è successo?"
"È andato in coma per qualche mesetto, circa due"Delle lacrime stavano lasciando righe umide nella mia faccia.
Quello era solo uno stupido sogno?Vicino a me c'era la mia giacca. Controllai nella tasca: c'era il mio foglietto spiegazzato.
Lo aprii. In un angolino c'era scritto "Ricordati: noi siamo come angeli custodi. Sopravvivi".
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TEARS. storia su levi
Short Storyuna storia cringe che mi fa venire il cancro solo a guardare il titolo