Capitolo 1- prima parte

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Un altro giorno, solita routine.
6:50. Suona la sveglia e mi alzo, faccio colazione, mi lavo, mi vesto ed eccoci qua, al momento che più preferisco  della giornata: guardarmi allo specchio e dire "wow anche oggi sei stupenda".
Ora di andare a scuola. Ho in mente solo me stessa mentre passo davanti alle vetrine guardando costantemente il mio riflesso, anche negli specchietti delle macchine parcheggiate.
Qualcuno mi fissa mentre mi atteggio da diva al centro del marciapiede ma, dopotutto, se mi guardano vuol dire che piace loro ciò che vedono, no? E ne sono orgogliosa.

Sono la classica persona che non vorreste incontrare nella vostra vita a meno che non siate masochisti e non vi piaccia fare complimenti 24/7. Il mio nome è Deva Depp, 17 anni di vanità ed egoismo in un bel visino dagli occhi verde-giallo e lunghi capelli lisci neri.
Sono alta 172 cm, abbastanza per fare la modella ma non abbastanza per sfilare, peccato dato che sono sorprendentemente magra e con delle misure da fare invidia.
Vivo a Rasmit e frequento il quarto anno di corso di marketing e telecomunicazioni. Sono figlia unica e ho dei genitori contabili, questo mi ha permesso di essere stata molto viziata da bambina.
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??: "Stavi di nuovo per arrivare tardi, Deva. Dovresti darti una regolata"

Dopo aver sfilato per i corridoi della scuola ed essere arrivata al mio armadietto, come ogni mattina, Thomas non poteva che onorarmi della sua presenza.

"Buongiorno anche a te, Tommy"

Thomas: "Mi dovete scusare vostra altezza. Buona giornata, miss. Dormito bene?"

Ruoto gli occhi al cielo mentre quell'odioso ragazzo mima un saluto degno di un maggiordomo di corte.

Lui è Thomas Hill, ha la mia stessa età ma di cervello sembra sia rimasto in terza elementare.
È un ragazzo abbastanza carino per molte ragazze della scuola che non riescono a non dargli certi sguardi maliziosi.
Un metro e ottantacinque, profondi occhi marroni da cucciolo, ciuffo mosso castano scuro e un orecchino a cerchio in oro sottile, sembra il gemello abbandonato di Zayn Malik. Frequenta il club di teatro ma ha comunque abbastanza tempo per i suoi allenamenti di judo.

Se non fosse che ci conosciamo dal primo anno a causa di dei corsi in comune, probabilmente lo odierei.

"Vedi di fare meno lo spiritoso e prendimi questi libri, sono davvero pesanti, ti offrirò il pranzo poi, lo prometto".

Faccio i miei soliti occhi dolci a cui non sa resistere. Ovviamente non gli offrirò il pranzo ma se ne dimenticherà e farà tutto lui, come sempre.

Thomas: "Oggi non abbiamo lezioni in comune, perciò dovrei farmi il giro della scuola per arrivare alla tua classe e poi andare nella mia...ma se questo mi rimedierà un pranzo allora, ci sto!

Lo sapevo, non mi sbaglio mai.

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Le lezioni terminano in fretta e nonostante un test a sorpresa, sono riuscita ad ottenere il voto migliore della classe.
Bella e intelligente oltre che simpatica.

Esco dalla scuola con un passo felino che farebbe girare qualsiasi persona nel raggio di 20 metri e mi fermo un attimo per tirare fuori dalla mia borsa uno specchietto da viaggio coi bordi laminati.

"Anche oggi sei stupenda, tesoro. Non c'è nulla che possa rovinare la tua magnificenza"

Le abitudini sono dure a morire e questo mio rituale non dovrebbe essere interrotto per nulla al mondo. Chiunque mi conosca, ne è ben consapevole.
Eccetto per lei, Chloe.
Siamo "amiche" d'infanzia e ancora crede di poter invadere i miei spazi come se non importassi nulla.
Mi fa imbestialire.

Chloe: "Ma ciao splendore! Anche oggi hai sfruttato il nostro innocente Tommy. Poverino, dovresti trattarlo un po' meglio, ha sempre fatto di tutto per te senza mai nulla in cambio!".

Continua a fissarmi con un sopracciglio alzato e un sorriso beffardo mentre col dito indice abbassa il mio specchietto.

"Se non volesse essere trattato da zerbino non farebbe queste cose, nessuno lo obbliga, fa tutto lui".

Alzo il mento, lo sguardo altezzoso.

Chloe: "Nessuno lo obbliga? Perché non ha mai rifiutato! Usi i tuoi bei occhi dolci piegandoti in avanti per stregarlo mentre gli prometti tutto ciò che non farai mai!.
Non riuscirebbe mai a rifiutare, se anche lo facesse saresti capace di rigirare la frase di modo da fargli pensare che sia stata una sua idea!".

Spalanca gli occhi poi stringe le labbra. Crede davvero di farmi sentire in colpa in qualche modo?

"Senti, sei venuta qui a farmi la paternale o avevi qualcosa da dirmi? Sono anni che le cose stanno così, se è ancora qui allora vuol dire che non gli dispiace"

Chloe: "Sei incredibile sai?".
Usa un tono sprezzante. 
-"Continua ad essere inutile tentare di farti capire che non tutti saranno dei servi per te. Te ne accorgerai un giorno, quando avrai davvero bisogno di aiuto e vedrai che non sono tutti lì a tenderti due mani".

Si volta e se ne va. Non è la prima volta che la sento farmi questo discorso, è tutta la vita che non mi importa.

È l'unica ragazza che prova a tenermi testa. È determinata, leale e senza peli sulla lingua ma, troppo sensibile a parer mio.
Per il resto, è simpatica e gentile e ben vista da molti, non tutti però. Non ha la mia stessa popolarità in questa scuola o in questa città.
È una ragazza piuttosto carina rispetto agli standard: capelli mossi castano chiaro che raggiungono la metà della schiena, occhi azzurri e un costante sorriso a trentadue denti sempre in faccia. Ha un po' di lentiggini sul naso.
Fa tenerezza, per quello è facile che venga vista come una tipa sempre disponibile.

Anche lei, se le desse fastidio il mio comportamento, se ne andrebbe, eppure è rimasta con me per tutti questi anni.
Non ho nulla di cui preoccuparmi.

Prima di tutto, vengo io.
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#SpazioAutore
Lo vedo che la storia vi sta piacendo, non mentite susu.
Se continuerete a seguirla avrete un biscotto perché mi starete già simpatici <3. Intanto sentitevi liberi di fare commenti e giudicare, è la mia prima storia e  vorrei sapere cosa ne pensate!.


Chiamatemi Narcisista.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora