Una lunga giornata...

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Una miriade di pensieri mi passano nella testa: ma domani come sopravviverò alla finalissima del campionato di calcio? Come farò ad arrivare in tempo al concerto della mia band per la prima volta dal vivo? come riuscirò a uscire viva dalla terribile verifica di grammatica? Domande senza risposta che svaniscono quando chiudo gli occhi... e passa un secondo e quel rumore assordante della sveglia mi fa capire che l'inferno sta per iniziare...

Butto violentemente una mano su di essa, che fa un rumore un po' soffocato il quale svanisce dopo poco. Mi butto sotto la doccia a mo' di zombie, e con l'acqua scorrono via tutti i miei pensieri. Prendo il bagnoschiuma e mi massaggio il polpaccio ancora dolorante per l'allenamento di ieri. Mi asciugo velocemente e corro in camera dove il tempo sembra volare. Guardo l'ora e mi accorgo che il pullman sarebbe passato alla fermata a momenti. Prendo i primi vestiti che mi capitano sotto mano e me li metto. Pochi secondi dopo sento qualcuno urlare:"Muoviti! Non sarà la scuola a venirti incontro!" era Kevin il mio <fratellone> che mi stava osservando con aria divertita e allo stesso tempo con aria di sfida:" Non arriverai mai in tempo, stupida e dolce bambina!" "Io non perdo mai il pullman al contrario di te!"dico facendo una smorfia divertita, che spaventò il mio gatto Tito. Prendo il pullman in tempo ed entrando noto un posto libero vicino ad una donna <diversamente-giovane>. mi siedo lì di fianco e dopo poco sento un peso sulla mia spalla. mi volto e vedo una massa di capelli bianchi che russa dolcemente. "Oggi non me ne va una giusta" penso tra me e me. La lascio dormire sebbene non sono molto contente di averla addosso. Mi metto le cuffiette e ripasso grammatica nella mia mente confusa da mille pensieri mentre canticchio la canzone che canteremo oggi sul palco. Scendo dal pulman tra le scuse dell'anziana mortificata. Entro a scuola in un secondo correndo più veloce del solito. Il corridoio è deserto. balzo in classe e mi piazzo nel primo banco libero. Tra i saluti e le risate coi miei compagni la prof mi dice con disprezzo:"Sempre in ritardo signorina Duffyl. Lo sa che così..." "così rischia la sospensione." diciamo in sinco. Ormai conosco questa frase a memoria, ma è un provvedimento che non prenderà mai sennò si rovinerebbe la reputazione di ottima insegnante." Ormai ci conosciamo, può anche chiamarmi Andrea, prof!"

-SPAZIO AUTRICI-

Questo è il primo libro che scriviamo. io sono _jo_joy_XD e scrivo con *Alessia*. vi prego commentate e fateci sapere che ne pensate e che cosa volete che succeda nei prossimi capitoli!

vi avvertiamo che le parti nel libro che saranno in corsivo sono i flashback

un bacione!

_jo_joy_XD e *Alessia*

My story... my life...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora