Amici, amore, e...

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"Giorno!"

Grugnisco in tutta risposta. Non sopporto i lunedì mattina.

"Duro il lunedì, eh Nat?" Edwin si avvicina a me. Neanche lui è entusiasta di iniziare la settimana.

"Dipende dal tuo punto di vista" Font si aggiunge a noi due. Come al solito, sprizza gioia da tutti i pori.

"Come tu riesca a illuminare la sala anche nella giornata universalmente riconosciuta come la peggiore, non si sa." Ed ecco che arrossisce. Di nuovo.

"Voi due dovrete mettervi assieme prima o poi" commento, acida ma un pochino divertita. Solo loro sanno tirarmi su di morale così. 

"Hahaha...mettermi insieme a lui. Ma non l'hai visto quando dorme? Ho il sonno leggero, non mi addormenterei mai con un trombone alle spalle!"

"Parla quella che si strafoga senza dignità a ogni pasto" 

"Eh beh, visto che posso..."

"Se continui così, finirai per ritrovarti il pancione. E nessun bambino dentro"

"Preferisco del cibo a una creatura come te"

Battibeccano all'infinito quei due... ma perlomeno mi strappano un sorriso. 

"Mentre voi due siete occupati a fare la coppia sposata, vi ricordo che tra cinque minuti c'è la riunione generale. Tre piani sopra di noi. Edwin, mica vorrai essere in ritardo?"

"Caratteristica di famiglia, non posso farci niente"

"Bene, ma io non voglio farmi sgridare da Jeremy. Ti devo ricordare cosa è successo con la professoressa Prim?"

Nell'udire quel nome, Font sbianca. Il suo futuro ragazzo, invece, arrossisce. Ebbene sì, quei due erano fidanzati. E devo dire che non stavano male... se non fosse che Tamara (così si chiamava) moriva di gelosia ogni volta che lo vedeva scherzare. E Edwin si arrabbiava terribilmente quando parlava male di me o di Lucy. Insomma, se il Capo non l'avesse licenziata, si sarebbero lasciati dopo una settimana. 

"No no, grazie. Andiamo. Font, muoviti"

"Sì ma ora calmati! Correre sulle scale coi tacchi non è facile"

Senza dire una parola, l'omonimo di Jarvis si carica Lucy su una spalla. Grazie al cielo non le tira una pacca sul lato b, o sarebbe stato veramente imbarazzante. Io soffoco le risate con un finto colpo di tosse. 

Qualcosa cattura la mia attenzione, e mi soffermo un attimo. É un pezzo di carta stracciato, ma alcune parole sono leggibili:

"Non so chi sia" 

Chiaramente è un messaggio, probabilmente parte di una lettera. Non riconosco la calligrafia, vero è che ero una spia ma non ho visto i documenti di tutti. Questo però mi fa pensare: perchè mai qualcuno dovrebbe fare a brandelli un proprio scritto? Forse c'è qualcuno che non vuole far passare alcune informazioni? 

"Devo stare più attenta" mi dico. Non voglio che le mie lettere non vengano recapitate. So che può sembrare stupido, ma ci tengo davvero. Clint è l'unico ponte tra la vecchia me e la donna che sono ora. L'unico che mi abbia visto prima di essere un'Avenger, mentre ero un'Avenger, e voglio che mi conosca anche dopo essere stata un'Avenger. Se c'è qualcuno che mi capisce, è lui. Tutti gli altri hanno solo frammenti di me. Lui sa chi sono per intero.

"Io so che tu lo ami. Pure lui ti ama, sappilo" la frase di Aurora continua a frullarmi in testa. Lo amo? Sì, vero, ci tengo particolarmente a lui; Non riesco a vedere un mio futuro senza lui al mio fianco. Ma è questo amore? Cos'è l'amore?

"Nat! Smettila di fissare il pavimento e vieni!"

"Calmati Edwin, sei più impaziente di Thor!"

Arriviamo alla sala riunioni in meno di due minuti. Font, finalmente libera, tira uno schiaffo dritto in faccia al suo "accompagnatore", seguito da un "Non provare a farlo mai più o farò invidia a tua nonna nello stenderti". Inutile dire, il segno è rimasto a lungo. 

"Riuscirete mai a smettere di litigare, voi due?"

"Spesso il litigio è dimostrazione di affetto" controbatte l'insegnante di etichetta.

"Allora decisamente siete fatti l'uno per l'altra!" li prendo in giro, ma in realtà lo credo proprio.
Entrambi arrossiscono.

"Prego, sedetevi" la segretaria di Brewer ci accoglie, mettendo fine alla conversazione. "La riunione inizia tra due minuti"

Sia io che Font lanciamo un'occhiata di fuoco a Johnny. Lui si stringe nelle spalle, ma accenna un sorrisino. Lucy è tentata di abbracciarlo...o tirargli un altro schiaffo. Io sarei per la seconda.

"Professori, benvenuti!" Il temuto direttore viene a salutarci. È teso, ma stranamente allegro. Mi insospettisco.

"Professoressa Romanoff, posso parlare un secondo in privato?" Sento qualcuno alle mie spalle borbottare, ma lo seguo.

"Sono ormai quattro anni che lei si trova qui"
Quattro anni... Quanto tempo è passato! Ma soprattutto... Quanto sono cambiata! La depressione post-morte, se così vogliamo definirla, è ormai superata. È stata dura, ma finalmente sono tornata la me di una volta. Non l'assassina spietata della Stanza Rossa, ma la donna forte, sicura e ironica che ero. Sono anche diventata più buona, sotto certi punti di vista. Come prima, corro sempre in aiuto dei miei cari quando ce n'è bisogno. Ma ho anche imparato che i bambini non si conquistano né con le camminate sexy, né tantomeno con la paura. E devo dire che questo lato materno che ho dovuto mostrare per ingraziarmeli non mi dispiace. Era tantissimo tempo che non lo tiravo fuori...

"e -come tutti ci aspettavamo- ha fatto un ottimo lavoro." Continua Jeremy "I bambini la adorano, nonostante gli atteggiamenti duri che a volte adotta. Per questo volevo chiederle se le faceva piacere di accompagnarli nella gita annuale che, come sa, quest'anno si svolgerà a Budapest. Cosa ne dice?"

"Budapest... Va bene." Non riesco a non pensare all'ultima missione lì, quando sono stata ferita e Clint mi ha soccorso. Clint... Mi manca quel suo lato.

"Le ricordo che solo i migliori studenti potranno partecipare. Gli altri professori hanno già espresso le proprie preferenze. Lei chi propone?"

La mia mente corre subito ad Aurora. Lei sì è la mia studentessa preferita. E non perché sia figlia di amici. Non ha paura, impara in fretta, sa stare al suo posto ma allo stesso tempo farebbe di tutto per evitare le ingiustizie. È forte, coraggiosa, e bellissima. Non ho mai avuto esperienza di bambini come lei.

"Aurora Maximoff" dico, sicura. Quella ragazzina diventerà un'ottima Avenger, proprio come la madre.

"Perfetto" la faccia di Brewer esprime incertezza, ma non ha il coraggio di contraddirmi. Gli ho insegnato il suo posto qualche mese fa. Potete ben immaginare cosa intenda.

Finita la riunione, ci abbiamo tutti verso le aule. Ho l'ora libera, grazie a uno studente malato, e decido di tornare in camera per organizzare le attivitá del viaggio. Passo di fronte a una porta verde, chiusa a chiave, di cui non ricordavo assolutamente l'esistenza. Strano...

"Ok. È tutto pronto quindi. Possiamo procedere"

Una voce mi fa rabbrividire. Che diavolo ci fa Loki qui?

SPAZIO AUTRICE
ODDEI NON CI CREDO SONO TORNATA. Non potete capire la gioia. Come state tutti? Vi sono mancata? E soprattutto, vi è mancata Nat?
A me sì, troppo.
Ma non preoccupatevi, ora che il blocco dello scrittore è finalmente superato, tornerò a scrivere come mai prima! Siete pronti?

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 14, 2021 ⏰

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𝕭𝖊𝖓𝖛𝖊𝖓𝖚𝖙𝖆 𝖆𝖑𝖑𝖆 𝕴𝕾𝕽𝕰𝕮! || IN PAUSADove le storie prendono vita. Scoprilo ora