Capitolo 11

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Ormai erano quasi 2 mesi che stavo da Sehun e di mia mamma nessuna notizia, ogni giorno pensavo a lei chiedendomi dove si trovasse, o che cosa stava facendo. Dissi quello che era successo a Lucrezia mi stette vicino per tutto il tempo, più di prima e io gli ero davvero grata; Sehun fece lo stesso sua mamma era sempre più contraria al nostro rapporto sapeva che ci vedevamo comunque di nascosto, Taemin poche volte mi rivolgeva la parole e mi aveva chiesto scusa per come si era comportato e le accettai.

"ELISAAAAA ci sei??" Sbattei più volte le palpebre

"Eh? Cosa?"

"Amore a che stavi pensando? "

"Niente"

Giusto oggi sono 3 mesi che io e sehun stiamo assieme e mi aveva portato a fare un pic nic sotto la luna.

Mi porse un bicchiere di coca cola

"Alla tua salute piccola, ti amo"

"Ti amo anch'io" lo baciai "grazie di essermi stato sempre accanto"

"Amore non devi ringraziarmi, è stato mio dovere la mia ragazza la proteggo io"

A quelle parole lo abbraccia e restammo così quasi tutta la sera, coccolati

"Dovremmo tornare a casa o tua mamma si arrabbierà"

Sehun sbuffa

"Va beeeneee"

Lo presi per mano e ci avviamo verso casa, appena arrivati sua mamma ci attendeva sul divano

"Siete pazzi?! È l'una! Non potevate avvisare che facevate così tardi?! SEHUN non mi aspettavo questo comportamento da te... ecco perché non voglio che stai assieme a questa..." Sehun stava per ribattere ma lo fermai

"Mi scusi davvero.. domani farò il doppio delle pulizie."

"No... domani tu vai dagli zii, e ci resterai per una settimana!"

"No non puoi mandarla dagli zii!!"

"Zitto tu!"

Sua mamma se ne andò, Sehun mi abbracciò

"Scusami.." ricambia l'abbraccio

"Non ti preoccupare, è stata colpa mia, volevo io uscire per festeggiare"

"Non può mandarti dagli zii"

Gli sorrisi per non farlo preoccupare, gli accarezzai una guancia

"Tranquillo starò bene una settimana passa veloce"

lui mi baciò e ricambia.

Il giorno dopo preparai uno zaino, Krystal mi portò dai famosi zii. Non erano i più ospitali del mondo, mi trattavano come una schiava per fare tutto

"Scendi. E non far casini!"

"Si signora" scesi dall'auto e la salutai formalmente come sempre, suonai il campanello, avevo il cuore in gola mi fecero entrare. Ormai sapevo dov'era la mia stanza il maggiordomo mi ci condusse lo stesso.

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PERDONATE IL RITARDO! la scuola.. mille impegni.. lo so è corrissimo il capitolo ma almeno l'ho aggiornata...

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