Capitolo 2

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AMANDA P.O.V.

Sono passate due settimane da quando Liv ha scoperto della mia dipendenza e da allora mi è sempre stata vicino, non ho più giocato , ma se devo essere sincera non è perchè non ne ho voglia è più perchè queste settimane al lavoro sono state cosi intense che quando tornavo a casa avevo solo la forza per mettermi a letto e riposare un pochino finchè il dovere non chiamava di nuovo. Ora i ritmi sono tornati più o meno alla normalità e cosi la mia mente è tornata al gioco d'azzardo, sto provando ad ignorarla da un bel pò, ma ora non c'è la faccio più, ed eccomi qui che afferrò le chiavi della macchina ed esco di casa nel bel mezzo della notte. Mentre guido cerco di pensare a tutte le buone ragioni per non andare, cosi la memoria mi ripropone la conversazione con Olivia e ricordando la dolcezza con cui mi ha trattato nonostante io l'abbia delusa più di una volta, qualcosa scatta nella mia testa, no non posso deluderli ancora una volta, faccio inversione e ritorno al mio appartamento. Sono consapevole di non poter ritornare semplicemente a letto ed addormentarmi come se nulla fosse quindi ignorando l'orario ho deciso di chiamare l' unica persona che può realmente aiutarmi. Scorro la lista dei contatti fino a quando non trovo il numero del tenente e prima di perdere il coraggio, premo il pulsante di chiamata. Olivia risponde dopo pochi squilli.

O: Amanda? Che succede? Va tutto bene?

La sua voce suona assonnata ed anche preoccupata, così mi affretto a rassicurarla.

A: Si sto bene , ho solo ... mm... io...

O: Stai avendo una brutta notte, tesoro?

Me lo chiede con dolcezza, chiaramente più calma di prima ora che le ho assicurato che nonostante tutto sto bene.

A: Si , io ho solo bisogno di un amico, mi dispiace di averti disturbato a quest'ora...

Mi interrompe prima che possa scusarmi ancora.

O: Sei al tuo appartamento?

A: Si

O: Sto arrivando.

Come da parola arriva poco dopo ed io la faccio entrare.

A: Ciao, grazie per essere venuta nonostante l'orario

O: Hey te l'ho detto che ci sono sempre per te e lo intendevo.

Le sorrido e mi precipito verso il bancone della cucina per afferrare le chiavi della mia macchina, poi torno verso Olivia che nel frattempo osserva le mie mosse incuriosita, cercando di capire quali sono le mie intenzioni. Le porgo le chiavi.

A: Potresti tenerle tu Liv, ecco io non sono sicura che avendole a portata di mano non le userei...

Non ho bisogno di dire altro perchè lei mi capisce al volo e le prende rassicurandomi.

O: Certo le tengo io non preoccuparti.

Ci stabiliamo sul divano ed accendo la televisione, sintonizzandola su un film casuale che stanno trasmettendo, anche se nessuna di noi due lo sta realmente guardando, ognuna concentrata sui propri pensieri. E' Liv che ad un certo punto interrompe il silenzio che si è creato, facendomi una domanda.

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