Intanto la vita proseguiva nella normalità: Liam lavorava come barista-psicanalista, Niall tiranneggiava su Justin e sulla cucina, Zayn frequentava abitualmente il bar e Harry dopo i turni alla clinica andava a trovare Liam con il cane (che aveva davvero chiamato Cane).
Giunse il fatidico giorno della prova dei vestiti e, con grande sconforto di tutti, diluviava a dirotto. Arrivarono all'outlet bagnati e nervosi, con grande disappunto di Louis per il fango e la sporcizia sparsi sul pavimento. Lo stilista aveva scelto per Harry un completo verde bottiglia (che, come specificò, si abbinava ai suoi occhi), per Niall un completo blu e per Liam uno grigio. Anche se era insopportabile, Louis aveva un grande talento e i vestiti non avevano bisogno di ulteriori modifiche. Erano rimasti tutti soddisfatti, e uscirono dal negozio con i portafogli decisamente più leggeri.
Un paio di giorni dopo, Liam vide un Niall disperato correre verso di lui con in mano il costoso completo blu rovinosamente macchiato sui pantaloni.
«Liam, cosa faccio ora? Lo stavo provando e sono andato un attimo in cucina a controllare il sugo...»
«Tranquillo, portalo al negozio e chiedi se lo possono rifare»
«Giusto, grazie!»
Il biondo corse via e si precipitò all'outlet. Quando tornò, Liam stava sistemando il locale, e Niall lo aggiornò «Fortunatamente ne aveva uno molto simile, è stata molto gentile»
«Non c'era Louis?» chiese Liam con aria interrogativa.
«No, c'era Mary, la sorellastra. È una ragazza simpatica e intelligente, lavora insieme a Louis nella creazione dei modelli.»
Stranamente quella sera, come Liam non mancò di notare, Niall era più allegro del solito e non si sentì quasi nessun rimprovero nei confronti del povero Justin.
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Il matrimonio fu stupendo, gioioso e pieno d'amore: Anne, la mamma di Harry, era splendente come un raggio di sole, bella e felice. Gli invitati si divertirono e tutti apprezzarono il cibo raffinato, tranne ovviamente Niall che criticò ogni portata, dal primo alla torta nuziale. Grazie ad Harry era potuto venire anche Zayn, con grande felicità di Liam; il ragazzo ormai passava per il bar quasi ogni sera e a Liam non dispiaceva affatto.
La giornata trascorse serenamente e piacevolmente e quando si fece tardi ognuno tornò a casa propria sazio e contento.
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Harry era raggiante: Liam lo notò dalla gioia che sprizzava dal suo corpo, dai suoi occhi, da ogni suo piccolo movimento. Stava fissando da ormai dieci minuti l'ombrellino rosa del suo cocktail con aria trasognata, mentre Liam era impegnato ad ascoltare una certa Taylor che gli raccontava di uno dei suoi innumerevoli ex ragazzi. Quando Taylor si allontanò il barista chiese all'amico «Allora?». Il riccio sussultò e lo guardò pensieroso «Allora cosa?»
«È successo qualcosa?»
Dopo qualche minuto di silenzio Harry cominciò a raccontare «Oggi ho portato Cane al parco per farlo correre. Non so se lo sai, ma i cani devono fare regolarmente attività fisica all'aperto per restare in salute e...»
«Harry» lo riprese Liam «stai divagando»
«Ah sì scusa... Dunque sono andato al parco e ho visto un cucciolo da solo, così mi sono avvicinato e l'ho preso in braccio. Ho camminato un po' ma non ho visto nessuno, fino a quando non ho sentito una voce che chiamava "Daisy!". A quel punto mi sono girato in direzione della voce e ho visto... Louis! Te lo ricordi, no?».
"E come potrei dimenticarlo" pensò Liam tra sé e sé.
«Il cane che avevo preso in braccio era il suo, Daisy, che si era allontanata da Louis. E nulla, abbiamo parlato un po' e sabato usciamo insieme» concluse Harry sussurrando le ultime parole.
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Confessioni al barista
FanfictionLiam era il proprietario di un magnifico bar al centro di Londra: fin da quando era piccolo aveva la passione di preparare cocktail e drink, eppure ora che aveva 23 anni ed era riuscito ad aprire il suo locale, ogni singola sera, mentre versava da b...