❦ᶜᵃᵖⁱᵗᵒˡᵒ13

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Dopo la fuga di Mick e la successiva riappacificazione tra egli e David, l'atmosfera si era fatta decisamente più piacevole. Era abituale per i due contrastare i rispettivi incubi dormendo insieme, e Mick apprezzava infinitamente il fatto che fosse stata la bestia per prima a rimanere nella sua stanza, nonostante la sua confessione di quella sera.

Passarono diversi giorni nei quali impararono a conoscersi e a rispettare l'uno il carattere dell'altro, e nonostante le iniziali divergenze si trovarono piuttosto a loro agio insieme. Fu Mick, una mattina, a domandare a David se fosse possibile avere un vestito più comodo.

"Non che non mi piacciano i vestiti, ma... uhm..." iniziò in imbarazzo, seduto sul letto che condividevano da un paio di notti.

L'altro si rese immediatamente conto del suo errore e rise di se stesso, poi annuì, girandosi verso di lui. Era davanti allo specchio, unica superficie sulla quale riusciva a vedere il vero se stesso, e appena diede le spalle al vetro i suoi occhi color del ghiaccio si posarono sulla figura esile del ragazzo. Sorrise. "Ti posso dare dei miei vecchi vestiti" propose gentilmente. "Ho più che altro abiti eleganti, ma penso sia meglio di quelle gonne".

Mick ridacchiò e annuì. "Sono davvero scomode" commentò sorridendo. In realtà, non gli importava di come si vestisse finché David sapeva che era un ragazzo, però ci aveva pensato a lungo in quei giorni e non vedeva nulla di male nel chiederglielo. "Se non ti desse fastidio, potrei provarli?"

David annuì porgendogli una zampa. "Vieni" chiese, dolcemente.

Mick non esitò ad accettare quella stretta e ad appoggiarsi a lui per alzarsi dal comodo materasso. Indossava solo un paio di pantaloni ed era a torso nudo, e David gli posò sulle spalle una morbida coperta prima di portarlo fuori dalla stanza e condurlo giù per le scale.

"Sai? Ho sentito i domestici parlare di te" lo informò, con il braccio piegato e la mano di Mick sopra il suo avambraccio.

L'altro lo guardò, curioso, tenendosi accanto a lui. "Che cosa dicono?" chiese semplicemente, con un piccolo sorriso.

David scrollò le spalle attraversando l'atrio e portandolo al corridoio dove c'era la sua stanza. "Pensavano fossi una ragazza" mormorò, aprendo la porta della propria camera e rivelando un grosso letto a baldacchino con un grande armadio contro la parete di fondo. "E non so se approvano la nostra amicizia".

Mick rimase stupito da quelle parole e si avvicinò all'armadio, aprendo una delle ante. Si morse un labbro. "Amicizia?" chiese come per avere una conferma.

Poté giurare di sentire David arrossire. "B-beh, io pensavo..." balbettò, grattandosi il pelo dietro la testa.

L'altro si girò verso di lui con un sorriso. "Amici, quindi?" chiese gentilmente.

David assentì e si mise al suo fianco. "Amici" rispose con un sorrisetto sollevato, prima di allungare una mano nell'armadio ed estrarne un completo da cerimonia nero e bianco. Lo mostrò a Mick. "È la cosa più comoda che ho" si giustificò vista l'espressione scettica del ragazzo.

Lui, però, non era stranito per quello, piuttosto lo era perché quel vestito era la cosa più bella su cui avesse posato gli occhi. "Mi stai dicendo che... che posso metterlo-?" chiese con timidezza.

David lo guardò e Mick si sentì studiato a fondo, come se qualcuno stesse analizzando le sue mosse per capire cosa volessero intendere – e probabilmente era esattamente ciò che stava facendo David in quel momento. Alla fine, il principe sorrise. "Ti sto dicendo che te lo regalo" rispose dolcemente, con un sorriso sincero.

Altrettanto sincero fu lo stretto abbraccio in cui lo coinvolse dopo pochissimi istanti Mick. Strofinò il volto contro la pelliccia della bestia, chiudendo gli occhi per qualche momento. "Grazie" sussurrò, accarezzandogli con le mani delicate i fianchi. "Davvero, io... nessuno mi aveva mai fatto un regalo così" mormorò quando si fu staccato dal suo petto. Aveva gli occhi leggermente lucidi, e non riusciva davvero a credere a ciò che aveva davanti.

everybody needs somebody to love [in corso]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora