Non ero mai stato un tipo socievole.
A scuola ero sempre messo in un angolo, additato come quello antipatico o menefreghista che non voleva mischiarsi agli altri.
La realtà però, era solo un fatto di timidezza. Una estrema timidezza, che metteva un trasparente muro tra me e gli altri a dir poco insormontabile.
Le elementari erano trascorse così, completamente trasparente ai loro occhi.Molto spesso guardavo quei gruppi che si erano formati, domandandomi il perché avessi queste difficoltà.
Sembravano tutti così felici, e io li invidiavo con tutto il cuore.
Un amico, ancora oggi è tutto quello di cui ho bisogno.Però la scuola non era l'unico lato che non andava.
A casa era ancora peggio.
Mia madre era conosciuta in città per essere una insegnante privata molto severa, ed essendo suo figlio mi dava lezione ogni pomeriggio su una materia diversa al giorno.La mia media del sette a detta sua inaccettabile, era equivalente a un insulto al suo metodo di studio.
Tutto si limitava a quello.
Nessun conforto, nessun "Come va a scuola?" Nessuna carezza.
Ero stato abituato così.
Il contatto umano in quella casa non esisteva. Nemmeno tra i miei genitori... Non ricordo di averli mai visti baciarsi, o anche solo un piccolo abbraccio.Ad essere sincero non ricordo un momento trascorso con felicità in quella casa.
Mio padre era sempre in giro per lavoro e quando era presente rimaneva in silenzio.
Ero invisibile anche davanti a loro.Negli anni delle medie invece capii quanto fosse importante il carattere.
Venni infatti preso di mira da due ragazzi più grandi.
Ai loro occhi dovevo sembrare una facile preda, fisicamente non ero in grado di difendermi dalle loro prepotenze e non avevo chissà quali alleati per riprendermi dopo un loro assalto.
La mia tangente per un eventuale tregua era il mio pranzo al sacco, che cedevo per non essere ricorso fino a casa.
Un codardo della peggior specie e per lo più solo come un cane.La cosa peggiore arrivò finite le scuole medie.
Nel primo anno delle superiori conobbi l'amore. O come si suol dire negli adolescenti la prima cotta.
Ma diversamente da tutti quelli che si innamoravano della ragazza più bella della classe, la mia attenzione fu tutta per un ragazzo.
Si chiamava Richard Bell.All'inizio mi colpì la sua simpatia che aveva con tutti persino con me, per il suo modo di fare estroverso completamente diverso dal mio.
In seguito mi soffermai sul suo sorriso, sul suo corpo.
Non ebbi mai il coraggio di dichiararmi.Quel giorno probabilmente diventai ancor più insicuro di quanto già non fossi.
Avevo aggiunto un peso sulle mie spalle che non potevo sopportare.
Un segreto che a lungo andare mi strappava il cuore.Mi sentivo diverso.
All'inizio provai odio e terrore verso quello che ero.
Ma dopotutto capii che era amore. Semplicemente quello.Un mese dopo la scoperta, decisi di dirlo ai miei genitori.
Ancora oggi non rimpiango quella scelta.
Ero arrivato al limite.
Ero solo un ragazzo di quattordici anni che aveva bisogno di essere amato e di essere capito."Mamma... Papà... Vi devo dire una cosa."
La verità e che non mi aspettavo nulla da loro.
Avevo immaginato tante risposte nella mia testa.
Ma quella confessione mi fece capire che, non era come lo avevo immaginato.
Che tutta la fiducia che avevo riposto in loro era sbagliata.Angolo Autrice:
Salve, a tutti quelli che hanno avuto il coraggio di cliccare sulla storia! :3
Apprezzo molto il vostro temerario spirito e spero che non venga sepolto dalla mia storia. Che dire? Questa è la mia prima long yaoi :)
Quindi mi aspetto critiche sia negative che positive (Speriamo più positive) :3
Questo è un semplicissimo prologo, corto quanto basta per introdurre il protagonista *---*
Un tipetto decisamente particolare che spero piaccia a voi lettori.
Aggiornerò quando ne ho la possibilità, il lavoro è lavoro quindi se vorrete seguirmi dovrete essere abbastanza pazienti e comprensivi per favore, meglio dirlo fin da subito così almeno non ci saranno fraintendimenti :) anche perché non sono solita pubblicare quando un capitolo non mi convince perciò armatevi di tanta pazienza <3
Grazie per aver letto (spero che siate arrivati in molti fin qui) e alla prossima!! ^___^
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Medicina
RomanceRaphael è debole, molto debole. Un passato difficile si cela alle sue spalle a cui ancora guarda indietro con tristezza. Tuttavia non si arrende, cercando in tutti i modi di farcela con le proprie forze. Capirà presto, che non sempre ce la si può...