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Alex's pov

Mi sveglio con i raggi del sole che penetrano dalla finestra, mi giro nel letto e trovo il suo bellissimo viso difronte al mio. Dorme tranquillamente con le labbra leggermente dischiuse; resto incantato a guardarla con solo la sua presenza riesce a calmare il mio animo inquieto.
Le accarezzo il volto delicatamente, spostandole quelle poche ciocche ribelli che le ricadono davanti; penso a come dovrebbe essere bello vivere una vita con lei senza continue preoccupazioni, senza questa maledizione che grava su di me. Sarei un lupo normale, certo con le responsabilità di un Alpha, ma sicuramente non dovrei preoccuparmi di poterle fare del male nel caso in cui avessi uno scatto d'ira.
Non è mai stato facile per me convivere con questa caratteristica: le persone di solito quando si arrabbiano non rischiano di uccidere in modo brutale la persona che ha difronte, iniziano semplicemente a discutere, a volte in modo più acceso e altre volte in modo più pacifico.
Improvvisamente la vedo alzarsi di scatto dal letto e correre in bagno, mi appresto a seguirla, la trovo riversa sul gabinetto a rimettere non si sa cosa dato che ancora non ha mangiato nulla. Le mantengo i capelli per evitare che si sporchino; dopo aver buttato fuori anche ciò che non aveva mangiato si accascia a terra cercando di riprendersi dallo sforzo.
Continuo a confortarla anche se dentro di me muoio dalla voglia di sapere cosa le sta accadendo, il medico mi ha detto che il suo svenimento non era dovuto solo allo stress finisco che aveva affrontato quella giornata ma anche ad una profonda stanchezza accumulata. Lei non sembra ricordarsene ma è rimasta con gli occhi chiusi su quel lettino per ben due giorni, sono rimasto accanto a lei nella speranza che li aprisse al più presto e fortunatamente così è stato, ma nonostante abbia dormito un bel po' la stanchezza sembra persistere dentro di lei.
<<Jen, ti senti bene? Sono preoccupato per te, sei sempre più stanca e ciò che è successo adesso non è per niente un buon segno, che ti succede?>>
La vedo sospirare e sento che sta combattendo contro se stessa, c'è qualcosa che deve dirmi lo sento grazie al nostro legame ma qualcosa la trattiene. Provo a parlare nuovamente ma finalmente sento il suono soave della sua voce.
<<C'è una cosa che dovresti sapere, Alex. L'ho scoperta solo ieri e non volevo dirtela perché avrei preferito circostanze migliori, ma oggi potremmo anche rimetterci la vita quindi non vedo che senso abbia tenertelo nascosto...>>
Si ferma per riprendere fiato e probabilmente per prendere coraggio e dirmi ciò che ha da dire, ma il suo silenzio mi uccide. Non sapere le cause del suo malessere mi spezzano, pensare che possa essere io la causa di tutto mi logora internamente.
<<Sono incinta.>>
Sgranò gli occhi ma non riesco a parlare, il respiro si mozza in gola ed improvvisamente sento mancarmi ogni senso.
Credo proprio di stare per svenire.

<<Non ci posso credere, l'Alpha più temuto d'America perde i sensi perché la compagna gli dice che aspetta suo figlio...>> la voce di Jennifer mi arriva come una freccia alla testa.
<<Stai bene?>> mi chiede aiutandomi ad alzarmi dal pavimento freddo.
<<Sono solamente scioccato... da quanto tempo lo sai? Perchè non me lo hai detto prima? Sai che adesso tu non ti muoverai da questa stanza? Non puoi combattere una guerra mentre aspetti mio figlio, non...>>
<<Nostro figlio Alex, nostro... e l'ho scoperto solamente ieri, dopo essermi risvegliata. Tu eri fuori e prima che arrivassi il medico era entrato per degli accertamenti, trovandomi sveglia me lo ha detto.
Non te l'ho detto prima, perché sapevo che non mi avresti fatto combattere, ma so cavarmela da sola e lo sai bene. Posso prendermi cura del nostro bambino anche combattendo, in più sai bene che sarei ancora più in pericolo restando qui. >>
<<Non voglio che ti accada nulla Jennifer, specialmente adesso.>> mi sorride lievemente accarezzandomi la guancia, ruvida per la barba, con la sua soffice mano. Non riesco ancora a capacitarmi come, questa donna con un solo semplice tocco metta fine a tutti i miei tormenti.
<<Staremo bene amore mio e quando tutto finirà potremmo finalmente essere felici.>>


Fuori la mia tenda, sento il chiacchiericcio dei soldati e il rumore delle loro armature. Nonostante la nostra abile capacità nel combattere nella forma animale, è sempre meglio iniziare una battaglia in forma umana, così da essere più in forze quando la cosa si farà ancora più seria.
<<Signore le truppe sono pronte, dovremmo andare.>> annuisco sospirando sonoramente.
"Oh fratellino, non dirmi che hai paura..."
"Sta zitto Shadow..."
"Andiamo Alex, lasciami entrare, lo sai che sarà un bagno di sangue e che avrai bisogno del mio aiuto. Lasciami prendere il controllo del nostro corpo, senza di me non ce la farai... non vorrai mica veder morire tutto il tuo branco, i tuoi amici, la tua amata compagna e tuo figlio?"
"Esci dalla mia testa, non ho bisogno di te. Ed è il mio corpo, non il nostro."
"Come sei possessivo fratellino... farai morire tutti quelli a cui tieni così."
"Morirebbero comunque, non distingueresti gli amici dai nemici, creeresti solamente morte in più, tu sei il male Shadow ."

Esco dalla tenda rapidamente oltrepassando le file di soldati perfettamente allineate, in prima linea trovo il generale e la mia famiglia: Jennifer, Becky e Jason. Mi giro verso il mio esercito e vedo che tutti sono pronti ad andare incontro il proprio destino, allora perchè io non lo sono?
Non ho mai avuto paura della guerra, di combattere perché non avevo nulla da perdere, adesso invece.... perderei ogni cosa. Ho sempre pensato che non avrei mai avuto la fortuna di conoscere l'amore, poi improvvisamente eccolo qui, quel sentimento straordinario che ti sconvolge completamente.
<<Di solito prima di uno scontro si dovrebbe fare un discorso di incoraggiamento, ma devo deludervi perché sono a corto di parole positive. Vedo i vostri volti e riesco a leggervi la paura... paura di morire, di non poter più dire parole d'affetto alle persone che amate, di non poterle più rivedere. Per anni ho faticato a decifrare questi volti e le emozioni che celavano, adesso mi è tutto più chiaro perché per la prima volta anche io ho paura di non poter più rivedere le persone che amo. Lasciate che però vi dica una cosa: è proprio questa paura che ci renderà più forti, perché in noi crescerà sempre di più il desiderio di sopravvivere per fare tutte quelle cose che ancora non abbiamo potuto fare o dire. Quindi abbiate paura, paura non della guerra, ma di non poter più vivere accanto alla vostra famiglia, amici e amanti.
Non vi ringrazierò mai abbastanza per i vostri servigi, miei prodi cavalieri.>> mi inchino a loro con il capo per ringraziarli e loro fanno lo stesso, tiro un altro grande respiro e mi giro guardando la foresta davanti a me.
Camminiamo per circa dieci minuti prima di arrivare davanti ad un'ampia vallata. I nostri nemici sono già davanti a noi, ci guardiamo, il silenzio regna sovrano tra i ranghi di entrambi gli eserciti. Improvvisamente il sole si oscura, il cielo si dipinge di rosso e i raggi del sole sembrano passare attraverso la pelle e la natura circostante come frecce infuocate.
Che la battaglia abbia inizio.



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Angolo autrice
Ehi scusate la lunga assenza, mi dispiace non aver pubblicato per molto tempo. Ho avuto molto da fare con la scuola e in più non riuscivo a sbloccarmi, in quanto non riuscivo a trovare le parole per continuare.
Spero di riuscire a pubblicare più velocemente possibile il prossimo capitolo, poiché mancano davvero pochi perché la storia giunga a conclusione.
Spero inoltre che questo per ora vi sia piaciuto.
Kisses

My mysterious mateDove le storie prendono vita. Scoprilo ora