𝐰𝐡𝐢𝐭𝐞 𝐥𝐢𝐠𝐡𝐭 𝐦𝐨𝐝𝐞: ✓I want to break free
¹ˑ¹⁵ ──◉───────── ³ˑ¹⁸
‹ ‣ ›
↺⤨1.
Quasi come una piccola lucciola sfugge dalle grinfie di qualche bambino che, per gioco, vorrebbe intrappolarla dentro un vecchio barattolo di marmellata per ammirarne, con stupore, la lucentezza, l'estate era sfuggita via dalle dita di ogni abitante della piccola Seattle, portandosi con sé il tepore di baci proibiti nelle furtive notti a fare l'amore sotto le stelle.
È il dieci settembre millenovecentottantanove.
Fa freddo.
Decisamente freddo.
Sembra quasi che l'autunno abbia bussato alle porte delle case di ogni abitante che, senza preavviso, si è dovuto sistemare alla bene e meglio, per non lasciare insinuare gli spifferi sotto le maniche delle camicette che, lasciando scoperte più parti del corpo possibili, erano state tagliate in un modo più o meno discutibile da mani inesperte, volonterose di rimanere "al passo coi tempi".
È per questo motivo che, quindi, la gente fu costretta a tirar fuori prematuramente dall'armadio giacche e maglioni, probabilmente sepolti sotto vestiti smessi e consumati dalla salsedine che, ancora fresca, li profumava di sale e di risate brille di drink abbandonati sui banconi dei bar.
Ed è proprio dopo una corsa sotto la pioggia che un ragazzino dal naso rosso e uno dalle punte dei capelli bagnati stanno cercando di riscaldarsi, ricercando tepore in pasti caldi appena sfornati.
«Ok, depo dirti una posa sefia»
Così esordì il più piccolo, dopo minuti di silenzio, mentre masticava un pezzo di pane con cui era solito accompagnare la disgustosa brodaglia che il più grande pubblicizzava come "zuppa di miso con crostini".Pessima.
Davvero pessima.
Soprattutto perché, invece del miso, usò crema di fagioli e, per sostituire il tofu, non trovato tra gli scaffali del discount all'angolo, usò uno scadente formaggio spalmabile "scaduto da mesi", dedusse, Jungkook, dall'odore di pesce morto che da quella mattina invadeva le sue narici.
«A chi? A me?» chiese allora l'altro, guardandosi le spalle alla ricerca di un altro possibile interlocutore.
«Sei l'unico in questa stanza oltre me, con chi mai potrei parlare?»
Insomma, qui Jungkook non aveva tutti i torti.
Abitavano nello stesso appartamento da quando il più grande si era trasferito in quel piccolo comune a strisce bianche e rosse anni prima.