<<Svegliati, Stre! é ora di andare a scuola!>>
La voce di mio fratello Alex rimbomba in tutta la casa, finendo in bellezza nelle mie orecchie. Che fastidio. Mi rigiro nel letto, annoiato ma allo stesso tempo felice.
Oggi è il mio primo giorno di scuola nel nuovo liceo di questa enorme metropoli in cui vivo, Milano.
Devo fare il terzo anno precisamente. Rapidamente, mi alzo e trotterello giù per le scale, dove di sotto mi aspetta mio fratello e mentre sorseggia il suo caffè, io mi siedo mettendomi a bere il the che ha preparato per me.<<Felice?>>
Mi chiede con speranza, poggiando la tazza sul tavolo.
Ha sempre voluto il meglio per me, per questo mi ha portato in questa enorme città mentre i nostri genitori sono rimasti giù nel centro Italia.<<Certo!>>
Rispondo di rimando e sulle mie labbra si forma un sorriso timido, mentre mi precipito in camera a cambiarmi e a lavarmi.
Doccia, vestiti e sono pronto.
Mi guardo allo specchio: felpa violetta, jeans comodi, scarpe nere e con un braccialetto molto brillante (peggio del sole quando ti colpisce in un occhio alla mattina), esco con Alex a prendere il bus prima di perderlo definitamente. Con troppo euforia, in un balzo salto sul mezzo trascinandomi dietro mio fratello e ci dirigiamo verso la nostra meta.
Alex anche se è al primo anno del Università, la sua scuola si trova accanto al mio liceo. Non è male e non mi dà fastidio a dirla tutta, anzi è un sollievo.Appena arriviamo alla nostra fermata, scendo velocemente mentre prendo per la manica della felpa mio fratello, troppo lento per starmi al passo.
<<Vieni, su!>>
Lo incalzo euforicamente e lui ridente mi segue, per poi dividerci per le nostre strade.
<<Buona giornata Stre!>>
<<Buona giornata a te Alex!>>
Ci salutiamo con la mano e io mi avvicino al grande edificio grigio chiaro e imponente, costellato da un cielo nuvoloso, come per avvisarmi di un pericolo imminente.
Meglio ignorarlo, sono ottimista per oggi.
Entro a passo veloce dentro e improvvisamente vedo centinaia di ragazzi che chiaccherano tra loro, parlottano, si scambiano compiti e ripassano in ansia. Beh, è sempre così che funziona la scuola.Entro allegramente nella mia classe, la 4B e noto che tutti i posti sono già occupati da vari ragazzi e ragazze. Mi sembrano tutti normali a dirla tutta, tranne un adoloscente che mi preoccupa: cappello nero, giaccia bianca che copre una maglietta marroncina, il tutto accompagnato da dei pantaloni neri e delle scarpe della Vans a quadri. Il perché mi spaventa?
La mia motivazione è che appena sono entrato mi ha subito lanciato uno sguardo minaccioso...Che stranezza. Mentre rifletto, sento qualcuno mettermi una mano sulla spalla da qualcuno dietro.
Mi volto e vedo la prof: con un sussulto, un brivido mi percorre la schiena mentre mi fa tremare tutto il corpo.<<Ragazzi, lui è StreCatto, è nuovo. Trattatelo bene, ci siamo intesi?>>
Spiega alla classe sempre tenendomi per la spalla, per poi farmi l'occhiolino. Mi sembra gentile, che ho da temere?
<<Facciamo un giro di nomi! Chi inizia?>>
Afferma allegramente la prof e io sorrido: sicuramente qualche nome strano come il mio ci sarà.
<<Posso iniziare io?>>
Chiede con un sorriso enorme una ragazza con delle cuffie viola in testa, mentre la professoressa le dà parola, eccitata. Credo sia una delle più brave della classe, per questo era così felice la prof.
La ragazza si alza in piedi e mentre si presenta, mette in mostra il suo bel stile: Maglione bianco a fiori, pantaloncini neri e delle calze bianche che si nascondono sotto a delle Adidas bianche e nere. Certo che è davvero carina!<<Mi chiamo Anna, ho sedici anni, amo giocare ai videogiochi e rapportarmi con le persone!>>
Mi rivolge un sorriso caloroso e io lo ricambio, aspettando che un altro si presenti. Credo che avrò tante persone da sentire!
===========Tempo dopo============
Hanno finito tutti (finalmente per la mia gioia) e sono stati carini con me. In realtà, solo uno è stato "crudele" con me: si chiamava CicoTobbi.
<<Mi chiamo Cico, ho quasi diciasette anni e mi fa vomitare quella tua felpa viola.>>
<<Sono felice che ti faccia schifo! Se vomiti adesso, poi magari dopo digerisci meglio il pranzo!>>
Gli avevo risposto precisamente così, non avevo intenzione di farmi rovinare la giornata da quel "bAd bOy".
Improvvisamente, la campanella suonò e mi ritrovai in un nanosecondo la prof di Fisica: già, questo è un liceo scientifico e non chissà quale altro.
Vi risparmio le ore identiche in classe: presentazioni su presentazioni fino allo sfinimento. Mi viene la nausea solo a ripensarci...
Infatti, alla fine della scuola mi sentivo la testa come una mina vagante in cerca del prossimo bersaglio, che sfinimento...Uscii dal portone alle due precise, felice di come si era svolto il mio primo giorno e che non avevo compiti da svolgere (per fortuna) per l'indomani: in poche parole, relax totale.Mi fermai nel cortile ad aspettare mio fratello, quando la ragazza di prima, Anna, mi salutò allegramente.
<<Ciao Stre, sono Anna! Piacere di conoscerti!>>
<<Stre, come già sapevi, il piacere è mio!>>
Le sorrisi e lei ricambiò. Mentre stavamo iniziando a diventare amici, Cico, il "bAd bOy", ci passò davanti, indifferente, mentre mi scrutava minacciosamente.
Ho fatto qualcosa di male?<<Lascialo stare, è un cattiva persona fin dal principio.>>
Affermò Anna, incupendosi di colpo. Doveva proprio esserlo se la mia amica si deve essere così incupita.
Ho come la sensazione che arriveranno guai.
E non pochi.
💭Angolo autrice:💭
☁️Ciao guys, come va? Spero tutto bene! Ho deciso di iniziare una storia sulla StreCico perché ci metterò dentro tante emozioni che spesso penso! Un po' lungo il capitolo, lo ammetto, ma spero sia comunque di vostro gradimento!
Noi ci vediamo ad una prossima storia!☁️
{~Here we go!~}
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•Sorridi• 💫~Strecico~🎸
Fanfiction~Perché sorridi?>~ ~Cosa?~ ~Perché sorridi continuamente, Strecatto?~ ~È una bella domanda, sai? Nessuno me la ha mai fatta. Beh, penso che i sorrisi sono una delle cose più emozionanti che qualcuno possa ricevere, ma allo stesso tempo possono anche...