Prologo e spiegazione

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Emma stava passeggiando sul bagnasciuga con il vento che le scompigliava i capelli e le onde che le solleticavano i piedini. Sentiva la brezza che le le portava odori deliziosi. Stringeva tra le soffici mani vellutate il volume ormai sgualcito di Orgoglio e pregiudizio, il suo libro preferito sin da quand'era infante.

"Mi capita spesso di pensare che non ci sia nulla di più doloroso che separarsi dalle persone care"

Emma rileggeva, affranta, quella frase, che le spezzava il cuore. Sua madre, Daisy Roberts, una donna deliziosa e dai modi gentili. Emma ricordava il suo inebriante profumo di gelsomino e muschio, che poteva ricordare solo nei suoi sogni più vivaci.
La signora Roberts era una pasticciera di talento. Aveva partecipato a gare e concorsi, venendone trionfante, ma dovette smettere per volere di Morris Watson, il partner di lei, un uomo violento e costantemente arrabbiato, le venne dato come marito perché così aveva deciso alla sua famiglia, che la vedeva come un peso, e decise di punirla dandola in sposa ad un'uomo lurido e viscido.
Era morta per un'incidente e nessuno aveva saputo spiegare l'accaduto.

Era cresciuta con i libri, Daisy glieli leggeva ancor prima della sua nascita. Ma più di ogni saga, oltre ogni libro amavano la saga di J.K. Rowling, Harry Potter. Sentiva di avere un legame con quello straordinario mondo immaginario.

La povera Emma si identificava come una Cenerentola. La sua matrigna, Hepsie Watson, una donna gelida, dall'animo spento ed incapace di amare o sognare. La famiglia non brillava d'intelligenza, infatti era vietata ogni forma di intelligenza: politica, libri, ogni forma d'arte.

La sua passione per Hogwarts cresceva sempre più.
Ormai era la sua unica via di fuga dal mondo grigio che la circondava. Gioiva, per le vittorie di Harry, rideva, per l'ingenuità di Ron, imparava dall'intelligenza di Hermione. Era segretamente innamorata di Draco, credeva che sotto la spocchia e la boria ci fosse un ragazzo dolce, costretto dalla famiglia, come sua madre. Ma c'era qualcosa che la rattristava. Pensava che non avrebbe mai scoperto cosa avrebbe veduto nello specchio delle brame, o in quale casa sarebbe stata smistata dal cappello parlante. Avrebbe voluto essere una strega per poter trovare qualcosa di bello nella sua vita, le sembrava che dopo che sua madre era andata in cielo ogni briciola di felicità e beltà fosse stata prosciugata dal mondo...

Nonostante tutto, Emma era una ragazza dolce e di buon cuore, credeva fortemente nei valori della famiglia e nell'amore. Amava gli animali, e per un istante pensò di essere una tassorosso. Solo per un momento. Poi ricordò la leonessa che a volte poteva uscire in lei. Nascosta nei meandri di tanta gentilezza, ma esistente.

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