Guardare il mare è rilassante.
Ascoltare il rumore delle onde con il sottofondo dei gabbiani che si chiamano l'un l'altro è un balsamo per un cervello sovraffaticato.
Così, come ogni volta in cui la mia testa sta per esplodere, mi rifugio in spiaggia e mi siedo lì, a fare nient'altro che respirare e cercare di annullarmi nella salsedine che mi si attacca ai vestiti.
In inverno fa freddo, ma almeno l'aria mi purifica fin nel profondo. Mi sembra che tutte le scorie di bruttura accumulate piano piano spariscano sulle onde che si frangono ai miei piedi.
Oggi vorrei sparire anch'io, così i pensieri tacerebbero e la mia testa sarebbe libera.
O il cuore.
No, quello no.
Chi l'avrebbe detto che internet potesse essere una tale trappola.
Invece.
Ci stai per noia e passatempo. E poi ti imbatti in una persona, un'entità astratta che potrebbe essere chiunque e poi un po' alla volta arrivi a conoscerlo come mai con nessuno prima. E ad aprirti come non ti riesce nella vita reale.... E senza accorgerti te lo ritrovi nel cuore senza neppure sapere come ci è arrivato. Che trappola.
Maledetta chat.
Un sasso di fianco a me. Lo lancio nell'acqua per vedere se rimbalza. Oggi il 'balsamo-mare' non agisce come speravo. Questa storia mi sta facendo impazzire, pensarci mi devasta l'anima.
Ho deciso di non andare a incontrarlo e sono qui, anziché essere in quel bar dove ci siamo dati appuntamento.
L'ora è passata, se ne sarà andato.
Mi eliminerà dai suoi contatti.
Meglio.
Non può essere vero che mi sono innamorata di un uomo senza incontrarlo.
Sono fantasie, solo fantasie. Il male al pensiero di averlo perso è solo immaginario. L'aria che mi manca alla sola idea di non sentirlo più... suggestione, solo suggestione. Che poi magari è un bluff e mi vuole incontrare per chissà che scopo.
Mi alzo, infreddolita intorpidita e ancora più nervosa. Il rumore del mare non riesce a coprire la vocina dentro di me che mi dice che non è così, che ne vale la pena, che può essere quello giusto, che il mio intuito infallibile non mi ha tradito neppure questa volta.
Cammino senza meta, immersa in un vortice di pensieri senza capo ne' coda che però ruotano tutti intorno a lui.
Alzo la testa.
Il bar.
Sono arrivata davanti al bar.
Non voglio guardare.
Sono passate due ore dall'appuntamento.
Impossibile che ci sia ancora.
Infatti.
Bar vuoto.
Il rimpianto mi colpisce inaspettato e violentissimo, da piegare le ginocchia.
Resto bloccata in mezzo alla strada, senza sapere più chi sono.
Quasi non riesco a respirare.
In qualche modo arrivo sul marciapiede, davanti alla porta.
Cervello in tilt.
Dovrei andare via e invece resto piantata lì fuori, con il cuore a pezzi.
Realtà virtuale e vita vera si sono fuse in un unico pugno allo stomaco.
E me ne accorgo quando ormai il danno è fatto e non posso fare altro che rimpiangere ciò che avrei potuto avere e ho perso per l'incapacità di accettare una verità così semplice. Ora non mi resta che trascinarmi a casa e cercare un modo qualsiasi per imparare a convivere con questa ferita e per non impazzire per il rimpianto.
Mi incammino in direzione di casa.
Improvvisamente, da dietro le mie spalle curve, arriva una voce, quella voce che ormai pensavo di non sentire più, e una mano calda e forte prende la mia per farmi girare.
"Sei in ritardo."
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Maledetta chat
Short StoryL'amore al tempo di internet. Separare realtà virtuale da vita reale può essere più difficile del previsto... o rivelarsi un errore che costa caro. Una brevissima storia. Fatemi sapere cosa ne pensate.... Buona lettura! *** Tutti i diritti riservat...