L'appuntamento mancato - ... E POI "NOI"

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LEI

Cos'è che è riuscito a sgretolare il muro di paura dietro cui stavo rintanata? L'improvviso e inaspettato suo accorciare le distanze e avvicinarsi tanto da far sì che i nostri corpi si toccassero? Le sue parole? La sua voce calda eppure così diversa nella sua disperazione?
Non lo so e non lo saprò mai... E neppure mi importa.

Non appena ha finito di parlare mi sono scoperta a chiedermi cosa sto facendo, perché gli sto per sbattere la porta in faccia e andarmene, in nome di quale sciocca paura sto per buttare al vento la cosa più bella che mi sia capitata fino a questo momento...

Ora sono di fronte a lui e mi sto perdendo nella dolcezza dei suoi occhi neri che osservano ogni centimetro del mio viso quasi a volerselo imprimere per sempre nella memoria... Credo che nei miei si legga ancora la paura per ciò che sarà, ma sento nel cuore che sta già svanendo come foschia del mattino, cancellata dal calore dei primi raggi del sole.

Un soffio di vento gli scompiglia ancora di più i capelli e un ricciolo gli arriva sugli occhi senza che lui ci faccia caso. Senza pensare sollevo la mano e lo sposto, sfiorando lievemente la sua pelle che sento fremere a contatto con le mie dita... Poi scopro di non potermi fermare e inizio a seguire lievemente i contorni del suo viso mentre i nostri occhi rimangono incatenati uno all'altro.

Il mondo intorno a noi sparisce, non so neppure più dove mi trovo e non mi importa se qualcuno ci vede o fa commenti... Per la prima volta in vita mia sto facendo esattamente ciò che voglio e non ciò che penso vada bene agli altri.

Mi prende la mano e se la appoggia al petto all'altezza del cuore... Sta battendo all'impazzata.
"È rinato" dice semplicemente.
Poi libera la mano e con entrambe mi prende delicatamente il viso, sollevandolo verso il suo mentre ne segue i contorni...
Le nostre labbra si incontrano nel più languido e desiderato dei baci in un dialogo muto fra due cuori che finalmente si sono trovati.

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LUI

Da quanto trattenevo il fiato?
Si è girata e mi sta guardando. Sembra un cucciolo smarrito, leggo ancora tanta paura nei suoi occhi...

Non riesco a muovermi né a dire qualcosa, ho il terrore che se spezzo l'incanto lei scapperà via da me... Non posso neanche pensare a questa possibilità, non ora che siamo così vicini.

Cosa sta facendo? Avevo dei capelli sugli occhi di cui non mi ero accorto e li sta spostando... Poi continua ad accarezzarmi il viso...

Non smettere, non smettere mai...

Ho le gambe di gelatina, vorrei dirle qualcosa ma mi manca la voce mentre i battiti frenetici del mio cuore mi rimbombano nelle orecchie sussurrando silenziosamente ciò che sto provando.

Voglio riuscire a trasmetterle in qualche modo come mi sento in questo momento...  Prendo la mano con cui sta seguendo i contorni del mio viso e la appoggio all'altezza del cuore cercando con lo sguardo di trasferirle ciò che sento, perché la voce mi tradisce e non è in grado di dirle altro che "È rinato".

Non mi basta... Devo trovare il modo per dirle cos'è per me, ma la testa non mi aiuta, persa com'è nell'azzurro dei suoi occhi.

Contro ogni ragionevolezza e buonsenso, perché potrebbe spaventarsi e fuggire, le prendo il viso fra le mani e comincio ad accarezzarle le labbra con le mie, prima delicatamente poi in modo più esigente quando sento che lei si scioglie fra le mie braccia buttando dietro di sé gli ultimi dubbi e paure e ricambiando il bacio con una dolcezza infinita.

Potrei morire in questo momento... Non ho mai provato sensazioni del genere e nel cuore so che per lei è lo stesso.
Le nostre bocche continuano a cercarsi insaziabili, dicendosi in un dialogo d'amore ciò che le semplici parole non sono in grado di dire...

Sei la parte di me che mancava e che cercavo da una vita in ogni modo possibile...
Sono arrivato a casa, finalmente.

Maledetta chatDove le storie prendono vita. Scoprilo ora