CAPITOLO 1

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Mi gira la testa.

Sento che sto per cadere.

Non trovo più Kate, c'è troppa gente qui, la musica rimbomba e io non capisco più nulla.

Non so come, sono arrivata al bancone del bar, mi ci appoggio, cercando di stare in equilibrio.

Prendo il telefono, nel vano tentativo di mandarle un messaggio, mi cade dalle mani, così mi trovo a guardarlo come se potesse saltarmi in mano o dirmi qualcosa.

Sbuffo e mi chino per raccoglierlo, ma è magicamente sparito; 'bene,addio telefono' dico rialzandomi.

Poi una voce sconosciuta mi chiede "scusa, è tuo questo?"

Mi trovo di fronte un ragazzo bellissimo, con un folto ciuffo castano e le labbra scolpite; quello che noto subito di lui sono i suoi piercing.

Adoro i piercing, anche a me piacerebbe avere il labret, proprio come il suo, poi rimango a fissare per quella che mi sembra un'eternità il suo septum.

Apro gli occhi, sono a casa di Kate, non ho la minima idea di come abbia fatto ad arrivare fin qui.

Non mi ricordo quasi nulla della scorsa notte, so di certo che ho bevuto troppo, e il forte mal di testa che mi ritrovo me ne da la conferma.

Mi sforzo di ricordare qualcosa, ma il vuoto più totale invade la mia mente; i miei pensieri vengono interrotti dalla porta che pian piano si apre.

"Buongiorno pigrona" mi dice Kate.

Dalla mia bocca esce solo un grugnito, lei si siede sul letto e comincia a fissarmi. Odio le persone che mi fissano.

"Che vuoi?" le chiedo con un tono non troppo gentile.

"Vedo che siamo di buon umore oggi, comunque ti guardavo per il semplice fatto che hai un aspetto pessimo, e la tua faccia sconvolta mi fa pensare che non ti ricordi nulla di quello che è successo non molte ore fa"

"Ho mal di testa, hai per caso un oki?"

"Non cercare di cambiare argomento,cara"

"Appena mi passa ne parleremo con calma"

Infatti, non molto dopo ci ritroviamo a parlare di come mi sono devastata con qualche drink di troppo..

"Ti dicevo di non bere troppo, ma non c'è una sola volta che tu mi dia retta" mi dice

"Poi ci eravamo accordate che, se ci fossimo perse, ci saremmo mandate un messaggio, ma noo.. Tu eri troppo impegnata a flirtare con quel Moretto."

"MORETTO?" mi esce quasi come un urletto stridulo.

"Si, quello con cui sei sparita per quasi tutta la serata, ricordi?"

"Ehm.. Ad essere sincera no." ed è vero.

"Penso che andrò a farmi una doccia" affermo senza darle la possibilità di poter dire altro su quel ragazzo che, probabilmente, si è inventata di sana pianta per farmi sentire in colpa per aver bevuto troppo, e non riuscire a ricordarmelo.

Mi specchio, caspita Kate ha ragione, ho un pessimo aspetto: ho i capelli arruffati, il trucco sbavato e le occhiaie marcate; ma dopo una lunghissima doccia mi sembra di essere rinata.

Indosso una tuta della mia migliore amica, mi avvolgo un asciugamano in testa ed esco dal bagno.

Prendo il cellulare per controllare le notifiche: 3 nuovi messaggi; due da mia madre dove mi chiede se mi sento bene e se mi sono divertita, le rispondo con un semplice "si, sto bene e mi sono divertita tantissimo"; non potevo di certo scriverle "mi sono ubriacata, non ricordo nulla di quello che è successo". Mi rinchiuderebbe in casa per una settimana e diciamo che non sarebbe il massimo della vita. Ed un messaggio da un numero che non ho in rubrica, con scritto: "buongiorno Ilary"

Invio un breve, ma schietto "chi sei?"

Appena un minuto dopo ricevo la risposta: "sono Matteo, o meglio, Matt"

"Non conosco nessun Matteo, mi spiace"

"Non ti ricordi di me? Ci siamo divertiti parecchio la scorsa notte"

Spalanco gli occhi e comincio a sudare "oddio, probabilmente è il famoso 'moretto' che diceva Kate, oddio allora non era un'invenzione!" penso.

I miei pensieri vagano tra le peggiori cose che potevamo fare insieme per farlo divertire cosí tanto.

"Ilary, non puoi averlo fatto davvero." penso, sperando di non aver fatto nulla del genere.

L'ansia cresce ogni secondo di più.

Fisso quel messaggio senza ben sapere cosa rispondere.

Dopo vari minuti, decido di ignorare tutto.

"Tanto non lo vedrò mai più, perché preoccuparsi?" penso.

Mi dirigo verso il bagno, dopo circa quindici minuti ho i capelli in perfetto ordine e non più l'aspetto di una ragazza devastata dall'alcool.

Mi fisso allo specchio, fisso i miei occhi verdi, in netto contrasto con il mascara nero.

Fortunatamente le occhiaie sono scomparse sotto a non troppo correttore, almeno non il mio viso non ha l'aspetto di una carota; non amo truccarmi troppo.

Sbuffo vedendo un ciuffo ribelle scappato alla piastra, cerco di sistemarlo, avendo la meglio; finalmente i miei lunghi capelli neri hanno un aspetto dignitoso.

Esco dal bagno e mi butto sul lettone di Kate, facendola quasi cadere dal lato opposto.

"Non posso nemmeno stare in pace sul mio letto?" dice continuando a fissare lo schermo del telefono.

"No" le rispondo.

Mi fulmina con lo sguardo, ma poi scoppiano entrambe a ridere.

"Ma quando ti sei svegliata?" le chiedo guardando l'ora sul telefono.

Sono 13:25 , come pensavo, nessun nuovo messaggio dal numero sconosciuto, fortunatamente.

"Circa un paio di ore prima di te, non volevo svegliarti, dovevi smaltire la sbornia il più possibile"

"Tu non hai bevuto ieri?"

"Certo, ma non mi sono ubriacata come qualcuno di mia conoscenza"

"Ha ha." le rispondo sarcasticamente.

D'un tratto mi fissa con i suoi occhioni blu, "ho fame" dice, "i miei sono fuori per il weekend, quindi usciamo"

"Come usciamo?"

"Si andiamo da MC Donalds, altrimenti moriremo avvelenate" dice ridendo, riferendosi alle nostre scarse capacità culinarie.

"Okay, dai"

Così si alza e comincia a sculettare, volontariamente, verso il bagno, dopo meno di un minuto la sua testa sbuca dalla porta e aggiunge "cerca qualcosa da mettere nel mio armadio, con quella tuta sembri una barbona."

Quanto è simpatica..

Dopo circa mezz'ora siamo pronte.

Abbiamo optato per un look casual e comodo.

Io un paio di skinny neri, una semplice canotta bianca, le mie amatissime vans nere, e l'immancabile cappellino nero con la visiera al contrario.

Kate, invece, ha un semplice paio di blue jeans strappati, una canotta grigio chiaro e delle nike bianche; i suoi bellissimi capelli biondi sono raccolti in una alta coda di cavallo. Noto subito che non si è truccata molto, solo un po' di matita nera sotto l'occhio e del mascara, che le fanno risaltare gli occhioni blu.

Alle tre, finalmente, siamo arrivate da MC Donalds.

Ho una fame da lupi, non vedo l'ora di divorare tutte le schifezze che ci sono sul mio vassoio.

Avvistiamo un tavolo libero, e ci dirigiamo svelte verso quella direzione.

Ad un tratto sento delle braccia cingermi da dietro.

CIAO A TUTTI ❤

Questo è il primo capitolo di una storia che spero vi piaccia.

Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti ❤

~If you can dream it, you can do it.~||CrookidsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora