Il segreto di un teschio

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Il 23 aprile 1962 a Ricoon venne trovato, dalla domestica, il corpo ormai defunto del Sig. Gladir nella sua vecchia campagna.

Il Sig. Gladir era amato da tutti e non si sa chi lo avesse potuto uccidere oppure il motivo di un possibile suicidio.

Quando il commissario Zing analizzò il corpo notò che il cadavere aveva come dei colpi di bastone sulla schiena e notò che a terra cera un vaso rotto con del sangue. Il commissario, decise di interrogare per prima la domestica chiedendole:

-Signora ha notato qualcosa di strano in questo periodo.

-Commissario le rivelo che negli ultimi periodi ho notato che il signore era un po' strano e soprattutto quando veniva il nipote Marco litigavano quasi sempre. Marco veniva a trovarlo la sera poco prima che noi domestiche ce ne andassimo.

-Signora ma lei ha mai parlato con suo nipote?

-No, commissario non parla molto Marco è un tipo timido.

-Ma dove lo posso trovare?

-Marco abita da solo ma viene spesso a trovare suo zio, lui ha una casa a pochi minuti da qui in via Cassio n. 12 provi lì.

-Grazie Signora si tenga a disposizione.

Prima di andarsene il commissario Zing interrogò la cuoca che si rifiutò di parlare, questo rendeva il tutto più sospetto

Il commissario cercò in tutti i modi, ma la fanciulla si rifiutò, poco dopo si convinse a parlargli

-Commissario mi scusi se non ho parlato, ma sono ancora un po scossa dallaccaduto

-Signorina, stia tranquilla.

-Commissario deve sapere che il Signore è uscito fuori di sennò da quando suo fratello gemello è morto, il padre di Marco il nipote, loro due erano una cosa sola. Da quando è morto, Marco è tutto ciò che rimane del suo gemello

-Signorina ma con il nipote vanno daccordo? Lei li ha mai sentiti litigare?

-Commissario ad essere sincera mai, il signore è troppo affezionato al nipote per litigare con lui.

-Ah capisco, di solito quando viene Marco?

-Lui viene subito dopo pranzo rimane per un po' con lo zio prendono, alle 17.00 scoccate, un bel tè caldo preparato proprio da me e infine torna a casa.

Il commissario aveva capito che qualcuno in tutta questa situazione stava mentendo allora chiese alla cuoca

-Signora lei dovera il giorno del delitto?

-Commissario, avevo appena finito il mio turno qui e stavo tornando a casa.

-Va bene, si tenga a disposizione.

-Certo commissario, arrivederci.

Il commissario aveva escluso la possibilità che quello poteva essere stato un suicidio e decise di andare a parlare con il nipote.

Mentre era in macchina e stava andando a casa del nipote gli arrivò una chiamata dal maresciallo Trirrello che gli disse:

-Commissario, hanno fatto lautopsia al corpo e hanno dedotto che questo non è stato un suicido ma un omicidio, hanno ritrovato tracce di colpi di una mazza nel corpo e nella testa un colpo di vaso, il signore è morto la notte dellaltro ieri, il 23, circa alle 22.10, nella stanza dove cera il cadavere è stato trovato anche un bracciale con un teschio bianco.

-Grazie maresciallo.

-Prego commissario, faccio solo il mio dovere.

Pochi minuti dopo il Sig. Zing arrivò a casa del nipote, abitava in una casa che dallaspetto esteriore sembrava disabitata.

Il commissario suonò il campanello e subito una voce nervosa rispose:

-Chi è!

Il commissario disse:

-Sono il commissario Zing , mi può aprire.

-Arrivo.

Appena aperta la porta Marco subito disse:

-Si accomodi pure commissario.

Dopo un caffè il commissario iniziò a fare delle domande:

-Marco doveri la notte del delitto?

-Ero a casa, guardavo un film.

-Frequentavi tanto tuo zio?

-Sì, ero molto affezionato a lui da quando sono morti i miei genitori in un incidente stradale, io avevo la tenera età di 13 anni, lui mi è sempre stato vicino, era come un padre per me.

-Ma lei ha mai litigato con suo zio?

-No, io e lui non abbiamo mai litigato anzi andavamo daccordo.

Marco interruppe il commissario per un attimo:

-Commissario non trova che ci sia parecchio caldo, aspetti, vado a mettere una maglietta più leggera e torno subito.

Il commissario stava pensando che la domestica aveva detto degli avvenimenti, che invece dal nipote e dalla cuoca erano stati negati. Il commissario incominciava a farsi unidea di chi avesse ucciso il Sig. Gladir, forse, la domestica!

Ma quando tornò il nipote , tutto cambiò

Il commissario notò sul braccio di Marco lo stesso teschio bianco che cera nel braccialetto trovato nella stanza del delitto, questa fu la moneta che fece traboccare il vaso, ma il commissario pensò che tutto questo non sarebbe riuscito a compierlo da solo aveva bisogno di una complice, LA CUOCA !!

Il commissario ormai aveva capito tutto quello che era successo,

Marco era andato a casa dello zio di notte con la Sig. Mia la cuoca, dopo che la domestica se ne era andata, visto che la cuoca aveva le chiavi di casa erano entrati insieme. Il Sig. Gladir era nella sua stanza girato che stava sistemando un quadro, quindi, Marco con la mazza lo aveva colpito alle spalle facendolo svenire e poi per ucciderlo la Sig. Mia gli aveva lanciato il vaso in testa. Marco confermò laccaduto, ma il commissario aveva ancora una domanda:

-Qual era il movente?!

Marco rispose che aveva perso molti soldi giocando a carte e doveva al più presto saldare i suoi debiti con dei soggetti poco affidabili che lo minacciavano di morte.

Subito furono arrestati.

Elisabetta

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 25, 2021 ⏰

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