L'incontro

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È suonata la campanella.
Prendo velocemente le mie cose, le metto nello zaino saluto il prof ed esco dalla classe.
Corro veloce durante il tragitto nel corridoio per arrivare in orario in autobus e vedere per la prima volta la mia nuova casa.
L'autobus è appena arrivato e mi accomodo nei posti dietro
Mi sono appena ricordata che sono nuova qui e che non so esattamente dove andare:
-Mi scusi signore, Posso chiederle se può fermarsi qui? -
E gli mostro il biglietto con l'indirizzo che mi aveva dato mia madre:
-Signorina in quel punto l'autobus non può arrivare ma posso lasciarla lì vicino va bene?-
-Okay perfetto grazie-
-di nulla-
Mi rimetto su uno dei sedili dietro e attacco le cuffie al cellulare per ascoltare un po' di musica.
Sono le 16:32 e sono molto stanca dopo tutte quelle lezioni un po' di musica fa al caso mio.
Mi sento schiaffeggiare delicatamente il viso
-Signorina siamo arrivati, è sveglia?-
Mi accorgo che si era fatto buio e guardo l'orario.
Sono le 17:21, cavolo qui fa buio molto presto:
-Si mi scusi scendo subito-.
Mi accorgo di trovarmi in una parte della città molto buia, mette quasi paura.
Così tiro giù la maglia per coprire un po' di forme evidenti e cammino senza obbiettivi per questo quartiere.
Ho il cellulare al 5% ma devo chiamare mamma per vedere se riesce a darmi una mano.
*Squilla il telefono*
Cavolo ma cosa starà facendo di così importante da non rispondermi!
Nel fra tempo la strada si faceva sempre più macabra: ogni strada era illuminata da un lampione quasi scarico che metteva un'aria al dir poco paurosa.
*Vibra il telefono*
Oh no si è spento!
Vedo da lontano avvicinarsi un gruppo di ragazzi: avevano tutti un giubotto di pelle ed erano tutti ubriachi.
Ho avuto il terrore che mi succedesse qualcosa ma poi ho visto lui: Cole.
Veniva verso la sua moto dove io ero vicina.
I suoi amici mi guardano e iniziano a borbottare smancerie da porci ma lui, lui mi guardò con uno sguardo incazzato, come se non volesse che fossi lì.
Ho visto in un secondo i suoi amici dividersi da lui ed andare per le loro strade.
Lo vedo che si avvicina sempre più vicino a me ma io per l'imbarazzo abbasso lo sguardo e inizio a camminare veloce verso la strada opposta:
-HEY-
Ho sentito questo urlo provenire da dietro di me:
-HEY, parlo con te-
Ha detto così con un tono attraente ma arrabbiato.
-Emm ci conosciamo? -
-Non del tutto, ho visto come mi guardavi in classe sai? Sono felice che ti abbia già colpito-
L'ha detto come se ne fosse soddisfatto era quasi irritante :
-Ma parli di me? -
-Si, ho iniziato a guardarti e tu hai ricambiato ma poi hai distolto lo sguardo, perché? Ti sentivi per caso in imbarazzo? -
-Io? Assolutamente no hahaha ho ricambiato lo sguardo perché mi stavi fissando-
-Guarda che ti sei fatta il viso rosso ma passiamo al punto, cosa ci fai tu qui da sola?! -
Era così duro quando lo ha detto che ho fatto un piccolo sbalzo nascosto:
-Mi sono persa-
-Tu non devi venire qui! -
-Per quale motivo non dovrei scusa? -
-Non è un posto per ragazze questo, la maggior parte viene violentata o addirittura ammazzata-
-Ah addirittura-
-Che c'è non mi credi forse?! -
-Nono ti credo ti credo-
-Bene-
-Bene-
-Allora *schiarimento di voce* dov'è che dovresti andare? -
-Qui-
Gli ho mostrato il biglietto:
-Ah nel outhside-
-Perché qui dove siamo? -
-Nel southside-
-Ah emm come faccio ad arrivare a casa allora? -
-Ti ci accompagno io-
-Cosa? Non so nemmeno il tuo nome potresti essere uno di quei violentatori di cui mi hai raccontato-
-Beh piacere Cole*tono ironico*ed è possibile che sia uno di quelli ma sempre meglio che rimanere per strada no? -
-No-
-Beh non vuoi salire sulla mia moto o no? -
-Preferisco andare a piedi che salire su una di quelle-
-Ma come?! sembri la classica ragazza dark a cui fa schifo la vita eccetera e non vuoi salire sulla mia moto? -
-Bravo hai capito bene-
-Bene quindi mi toccherà lasciarti qui tutta sola vero (immagina il tuo nome) -
-Hey come sai il mio nome?! -
-Ti sei presentata al professore pensavi fossi sordo? -
-Giusto! Che stupida-
-Beh quindi dovrò lasciarti qui sola soletta-
-Si -
-Perfetto, ciaoo-
Inizio ad avere qualche brivido di freddo e a pensare a cosa sarebbe successo:
-Nono fermo! Ripensandoci potrei accettare il tuo invito-
Alzo gli occhi al cielo:
-Dai salta su e metti il casco, non vogliamo che la principessina si faccia male-
-Sisi pensa a guidare stronzo-
-Hey hey ci siamo appena conosciuti e già mi insulti bambolina? -
-Smettila di chiamarmi con questi nomignoli sei irritante! -
-Okay okay cercavo solo di approcciare! -
-Scordatelo-
-Haha vedremo-
Inizia a fare freddo sulla moto specialmente e mi stringo forte a lui con il suo sorrisino soddisfatto e con il vento che fa volare i miei e i suoi capelli.
So che l'ho conosciuto da qualche minuto ma mi trasmette bene.
Controllo il mio orologio e sono già le 18:06 spero che mamma non si sia preoccupata.
-Eccoci qua-
-Bene... Grazie del passaggio-
-Di niente dovrai ringraziarmi in un altro modo però-
-Eh? -
-Vedrai più avanti bambolina-
-Vuoi finirla?! -
-Dai entra in casa o ti raffredderai-
-Sisi ciao-
-A domani-
-A domani-.
-Mamma sono a casa! -
Ho notato subito che non sono arrivati tutti i mobili ma che almeno la luce, un divano e un tavolo ci sono, poi non so al piano di sopra.
-MA TI SEMBRA IL MODO DI TORNARE A CASA? SONO STATA PREOCCUPATA DOVE HAI MESSO IL CELLULARE?! -
-Si è spento e mi ero persa, per fortuna un mio compagno mi ha riaccompagnata a casa-
-E va bene ma cerca di avvisarmi la prossima volta e invece di una sola chiamata prova ad inviarmi un messaggio! -
-Certo mamma sarà fatto-
-Figliola!-
-Papà sei già arrivato!-
-Certo ho anticipato un po' i lavori e non ho esitato a venire-
-Ne sono felice... Cosa si mangia a cena? -
-Oggi mangiamo una pizza, non ho avuto il tempo di cucinare-
-Buona-
Mi siedo a tavola e apro lo scatolo con all'interno la pizza.
Ne prendo un pezzo e racconto la mia giornata ai miei genitori.
Finita la deliziosissima cena corro al piano di sopra dove ci sarebbe dovuta essere la mia stanza.
Come potevo immaginare non è ancora montata e c'è un materasso per terra con una coperta piegata sul cuscino.
Mi lavo e metto il pigiama in fretta per andare a dormire.
Una volta dentro il "letto" ripenso un po' a Cole e alla sua affascinante bellezza disumana.
Mi giro e mi addormento con un sorrisino.

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