Semaforo Giallo -la metafora dell'esistenza-

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"Why does the sun go on shining?
Why does the sea rush to shore?
Don't they know it's the end of the world?
'Cause you don't love me any more"

<"La fine del mondo eh?" Che gran cazzata Hollywoodiana> disse la donna mentre protendeva in avanti la mano destra per abbassare il volume della radio. L'anello che portava al dito rifletté la luce dei fari anteriori di un camion che le passò di fianco, superandola e aggiudicandosi il primo posto in coda per il semaforo il quale, gradualmente, si sarebbe tinto di rosso.
Per via della troppa stasi accumulata durante la giornata lavorativa, la donna non aveva la forza di urlare dietro al camionista per ricordargli di abitare in un paese civile ed in quanto tale, anche egli si sarebbe dovuto comportare come da regola.

"Why do the birds go on singing?
Why do the stars glow above?
Don't they know it's the end of the world?
It ended when I lost your love"

I versi cantati da Skeeter Davis la fecero riflettere, mentre con il piede premeva delicatamente il freno dell'auto: <La fine del mondo è vista come un fenomeno così lontano da noi che ci scrivono canzoni al riguardo, producono film, storie e buttano giù ipotesi. Tutto questo tramite un occhio oggettivo dell'intera collettività umana. Se invece si pensa alla fine del mondo all'interno di una sfera estremamente ridotta, come quella individuale, è già avvenuta centinaia se non migliaia di volte: quando un soggetto muore, astrattamente parlando, per esso il mondo è terminato. Tutto qui. Il "mondo" inteso come "palla" composta prevalentemente da fango, magma e acqua è unicamente un oggetto fisico-concreto di passaggio per noi uomini esseri viventi. Di conseguenza l'esistenza del mondo cessa di essere presente nel momento in cui il cuore di un soggetto smette di pompare sangue al proprio corpo, divenendo così un insignificante involucro ormai vuoto.>

"Wake-up in the morning, and I wonder
Why everything's the same as it was
I can't understand, no, I can't understand
How life goes on the way it does"

Il giallo intenso del semaforo decise di conquistare la scena per un bel po' di tempo, forse anche più del dovuto. La macchina della donna tuttavia non aveva mai smesso di avanzare, nonostante l'imminenza del colore rosso che a breve avrebbe tinto il disco posto più in alto del semaforo. Nel frattempo si accese una sigaretta, le diede due colpetti con il dito indice per far cadere delicatamente la cenere nel portabevande ed infine si mise a guardar fuori dal finestrino le luci dei grigi palazzi, i quali ospitavano altrettanti grigi uffici, spegnersi una dopo l'altra per via dell'orario lavorativo ormai giunto al culmine. Tutto ciò con il piede che premeva in modo estremamente leggero il pedale dell'acceleratore.

"Why does my heart go on beating?
Why do these eyes of mine cry?
Don't they know it's the end of the world?
It ended when you said, "Good-bye"

Simultaneamente allo scattare del rosso le balenò in mente un'idea malsana, scaturita però da un ragionamento repentino avvenuto nel giro di pochi istanti: come sono finita qua? Come sono riuscita a cadere tanto in basso? Sin da piccola mi ripetevo "una volta adulta diventerò l'amabile fioraia di paese, quella che tutti stimano per il proprio carattere peperino ed i pettegolezzi che spiffera senza la minima considerazione dell'intimità, ma al contempo cercano di evitare nei giorni di lutto per risparmiarsi  tutti gli scomodi quesiti riguardanti questo non appena si è in procinto di pagare". Ma il caso vuole che quella futura fioraia sia finita in uno squallido ufficio, privo di condizionatore, servizi igienici funzionanti e umanità, ma ricco di teste di cazzo, moduli da compilare e realtà grigia. No, non il caso, tutto questo è frutto di una serie di decisioni prese dalla donna stessa durante il corso della sua statica vita. Un'esistenza pressoché vacua, dedita al lavoro e alle false interazioni sociali per scalare la vetta del capitalismo ed entrare così a far parte di un vero e proprio sistema dettato unicamente dalla cupidigia umana. Il piede della donna, man mano che i pensieri fluiscono e le immagini scorrono veloci nei suoi occhi distrattamente fissati sull'asfalto, si fa sempre più pesante, i giri salgono e la vista cala come se stesse in procinto di addormentarsi. Urta l'auto difronte, provocando uno squillo di clacson da questa, ma la donna non se ne accorse tanto da continuare imperterrita la sua fuga dalla realtà e come conseguenza ne ricavò il graduale spostamento di tutte le auto dinnanzi alla sua per evitare di subire ammaccature proprio come quella precedente. I veicoli che sfrecciavano dai lati dell'incrocio venivano identificati come fasci di luci continue e durature, sino allo scattare del loro semaforo, per poi arrestarsi cosicché da permettere il passaggio agli altri conducenti.

La donna ancora non la vedeva.

Anzi, era impegnata ad ignorarla.

Ormai il pedale dell'acceleratore combaciava perfettamente con il tappetino e la velocità massima era quasi raggiunta. La sigaretta si trovava salda tra i denti stretti della donna, il finestrino aperto ne causava la perdita di cenere per tutti i sedili, i capelli divennero un groviglio di nodi che le coprivano parzialmente il volto e la radio continuava a trasmettere il brano.  Tutto ciò avveniva dinanzi allo sguardo perso della donna, perso in un futuro altrettanto smarrito nei meandri del ricordo puerile di una mente ormai rancida.

Ma lei ancora si rifiuatava di vederla.

La collisione fu rapida e indolore.
Almeno per la donna.

E finalmente la vide,
la metafora della vita.

La tinta gialla si era permessa di sostare per un lungo periodo di tempo da farla così riflettere sulla propria esistenza, su quello che è stato e quello che sarà. Conseguentemente ella prese un'egoistica decisione che coinvolse molti altri individui soddisfatti o meno della propria vita terrena.
Non fece cessare di esistere solo il proprio di mondo, ma decise anche per altri.
Ha avuto l'audacia di farlo.

"Mmm, mmm, mmm, mmm
Why do these eyes of mine cry?
Mmm, mmm, mmm
Don't they know it's the end of the world?
It ended when you said, "Good-bye" "

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