Dopo aver dato una bella lezione a Sekitan, le tre ore successive si svolsero più o meno normalmente.
Nonostante le proteste, sia di Kotone che di Sekitan, i due furono obbligati a sedersi l'uno vicino all'altra, dato che l'unico posto libero era vicino a quest'ultima.
Non si scambiarono parola.
Durante la pausa pranzo, quasi tutti gli studenti della classe andarono a salutare il nuovo arrivato.
- Mh.. pss.. psss! - sussurrò Shuuko, nel tentativo di attirare l'attenzione di Koto.
- Dimmi Shuu-chan! - disse lei voltandosi con un dolce sorriso.
Sekitan la guardò di sfuggita, poi si voltò di nuovo.
- Eh.. nulla.. volevo solo sapere se ti infastidiva se io.. si insomma.. posso presentarmi a Sekitan-sama? O ti dispiace? - le chiese timidamente.
- Che?! Certo, non devi chiedere mica il permesso a me! - rispose Kotone esterrefatta.
- Io difo fe non dofefti! Doffiamo effefe fuffe unife conffo quel fifio! - le interruppe Mayu mentre ingurgitava un pezzo di torta.
- Non dovresti decidere tu per la tua amica, "cosa". - si intromise Sekitan.
- Ehi, chi diamine ti credi di essere per darmi della "cosa"?! - gridò Mayu.
- Non mi sembra un insulto. -
- ... -
- ... -
- ... cioè... effettivamente... - sussurrò Shuu.
- In ogni caso non mi pare gentile chiamare qualcuno "cosa". - si intromise Kotone con aria di sufficienza.
- Disse la ragazza che mi ha appena malmenato. -
- VUOI FORSE FARE IL BIS, BAMBOCCIO?! -
- Calmati donna. Sempre se lo sei. Sembri più un mostro. -
- Io ti ammazzo. - disse Koto con una malvagia espressione in volto.
E l'avrebbe fatto, se la pausa pranzo non fosse finita proprio in quell'istante.
Le successive due ore, erano di matematica.
Kotone la odiava, ed andava anche male in quella materia, perciò non poteva permettersi di fare rissa in quel momento.
La sensei chiese a Sekitan di svolgere una complicata equazione alla lavagna; la risolse alla perfezione e tutta la classe gli fece i complimenti.
"Che fastidio quel pallone gonfiato.." pensò Kotone.
Sekitan colse lo sguardo contrariato della ragazza , e le fece un sorrisetto compiaciuto.
Appena se ne accorse, senza farsi notare dalla sensei, gli fece la linguaccia.
Passarono il resto della lezione a stuzzicarsi, finché non suonò la campanella.
"Ora che ci penso, non gli ho ancora guardato il filo." pensò fra sè e sè Kotone.
- Ehi Mostro, ho notato che non sei riucita a fare neanche un esercizio. - la sbeffeggiò Sekitan.
- E anche se fosse..? - gli disse lei, con tono provocatorio.
- Tsk. -
I due fecero le proprie cartelle, e dopodichè, si divisero.
- Koto, quel ragazzo ti dà proprio sui nervi, eh? - le chiese Mayu.
- Si. Non lo sopporto. È un vermiciattolo inutile. - disse bellamente lei.
- Che strano, solitamente ti stanno tutti simpatici! - aggiunse Shuu.
- Sarà, ma con lui è diverso. -
Tutte e tre uscirono dalla scuola, salutarono Shuu, e Mayu e Kotone continuarono la strada insieme, dato che abitavano praticamente attaccate.
- Però devo dire che è carino.. - sussurrò Mayu.
- AHAHAH. Non dire sciocchezze. - disse invece Kotone.
- Mh. Si, hai ragione. Uh.. c'è qualcuno davanti a casa tua. - disse Mayu indicando il cancellino di casa di Kotone
Le ragazze videro una bella donna, sulla quarantina, dai ribelli capelli neri che le scivolavano sulle spalle.
Aveva un sorriso bellissimo.
"Ho l'impressione di averla già vista.." pensò Kotone.
- Sarà un'amica di mia madre.. -disse.
Le due ragazze aspettarono che la donna se ne andasse, ma inaspettatamente fu la madre di Kotone ad uscire, con tanto di valigia pronta.
Allora, le due ragazze si separarono, e Kotone andò a parlare con le donne.
- Mamma? -
- Oh, ciao tesoro! -
La ragazza squadrò prima la madre e poi la donna misteriosa.
- Dove andate? - chiese indicando le valigie della madre, e quelle nella macchina della donna.
- Oh, non te l'ho detto, giusto! Lei è Yuki, era ed è la mia migliore amica! - disse la donna fiera. - Abbiamo deciso di farci una bella vacanza di un anno! -
- Oh si, mi pare giusto, una pausa vi farà ben- UN ANNO? -
- Oh, tranquilla, non sarai sola, con te ci saranno i miei due figli! - si intromise la donna.
"Questo mi rassicura molto.." pensò Kotone.
- Sono già arrivati, sicuramente li adorerai! -
Dalla porta della casa sbucò una piccola bimba di sei anni circa, seguita da un ragazzo con la testa coperta da un cappuccio.
- Sekitan, levatelo! È maleducazione! - gridò la donna.
- S-sekitan..? -
Il ragazzo si levò il cappuccio.
- Dovrei vivere.. con il Mostro? - disse lui inespressivo.
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*SPAZIO AUTRICE*
Spiegazione poteri di Kotone:
Lei può vedere i fili rossi della gente solo concentrandosi sul mignolo della persona in questione, inoltre, se questa persona viene a conoscenza del potere della ragazza, essa non può più vedere il suo filo, a meno che non sia proprio quella persona a darle il permesso.
Persone a conoscenza del potere:
nessuno.
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Unmei no akai ito
RomanceUnmei no akai ito - La leggenda del filo rosso del destino Secondo la tradizione, ogni persona porta, sin dalla nascita, un filo rosso legato al mignolo della mano sinistra che lo lega in modo indissolubile alla propria anima gemella. Il filo ha com...