Ero solito stare sopra l'impianto ferroviario nel centro città, Chiba è nota per le ferrovie sospese in aria.
É un posto che in un qualsiasi libro si sarebbe potuto definire "magico". Silenzio, freddo, vuoto, un punto colmo di queste sensazioni, in alto, da lì vedevo gran parte della città, le luci, le persone e il calore che emanavano, potevo solo guardare.
Da quelle figure mi separava solo il vuoto, un salto di una decina di metri che si concludeva sull'asfalto della strada. Non ho mai avuto istinti suicidi, ho sempre pensato a come sarebbe dare un termine alla mia breve vita, come tutti, rifletto spesso su quello che c'è dopo la morte, e mi incuriosisce particolarmente, una delle poche cose che nella mia vita riesce a farlo, una delle poche cose su cui rifletto, un argomento a cui nemmeno io, che penso di sapere tutto ciò che mi accade attorno riesco a definire.
Un tremolio, stava arrivando il pendolare, era ora di scendere. Scivolai per la stessa colonna da cui ero salito e, una volta arrivato a terra, mi resi conto più da vicino di quello che stavo osservando poco prima.
Sulla strada c'erano persone che ridevano, uomini di ritorno dal lavoro, gruppi di amici e famiglie intente ad andare a cena. Avrei tanto voluto prendere parte a quell'atmosfera come facevano tutti.
Il mio appartamento distava poco dal centro, neppure cinque minuti a piedi. Mi piace vagare da solo quando si fa più buio, mi dà un senso di libertà in qualche modo, stare all'aperto, tra gli odori della città, mi sentivo parte del mondo.
"Keeeen-kun"
Un braccio mi si avvinghiò al collo, l'avevo riconosciuto subito, era l'unico che si approcciava a me in quel modo
"Zenko. Maledetto idiota, mi stavo rilassando."
"Come diavolo fai a rilassarti in mezzo a tutta questa gente?"
"Ce la faccio perché non ci sono persone come te in giro" Risposi
"Non dire idiozie, senza di me non parleresti con nessun altro oltre a i professori, mostra un po' di gratitudine."
"Lo faccio per scelta."
"Si si scelta, come vuoi. Senti, devo chiederti una cosa." Disse guardandomi negli occhi
"Non fare quella faccia seria, sembra quasi tu voglia dire qualcosa di sensato."
"No, che sia sensato o meno è davvero una situazione seria. Hai presente i ragazzi con cui abbiamo giocato a Basket il mese scorso? Quelli della Kaijo."
"Oh, si, una delle tante partite in cui mi hai costretto a venire ma che alla fine non ho giocato."
"Non posso farci niente se sei così pigro. Comunque sia, saprai anche che non avevano preso bene la sconfitta, e che ci hanno minacciato, più volte."
Mentre parlavamo ci incamminammo verso casa mia.
"Fammi indovinare, vogliono la rivincita, vero?" Chiesi
"Beh sì... vogliono la rivincita, ma non su un campetto... diciamo..."
"No." Tuonai
"No cosa? Ascoltami prima di rispondere almen-"
"Se non gioco in una partita dimmi perché dovrei prendere parte a una rissa allora."
"Ah...l'avevi capito allora. So che non lo fai mai e che hai paura di fare male a qualcuno e cose così ma diamine guardati, faresti paura a un pugile!"
"E con questo? Ciò non cambia che non starò al tuo gioco, risolvila da solo, anzi, stai semplicemente alla larga da loro, non ho intenzione di coprirti ancora una volta con gli zii."
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Taidana Jōnetsu
RomanceLa storia ha luogo a Chiba, Giappone Ken è un ragazzo di 17 anni che vive portando dentro di se un'enorme sofferenza causata da lui stesso, è circondato da persone che lo amano ma lui non riconosce l'autenticità dei loro sentimenti ed è costretto a...