Capitolo 2

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"Harry,svegliati"sentii sussurrare e gemetti infastidito.

"Harry,dobbiamo partire tra poco,devi svegliarti"continuó a sussurrare.

Aprii di scatto gli occhi e la prima cosa che vidi fu il viso della professoressa Mcgranitt,visibilmente agitata.
Mi ricordai della proposta di Silente e saltai subito giù dal letto.

"Almeno tu ti sei svegliato subito,il signorino Tomlinson non vuole alzarsi per nessuna ragione al mondo"disse scuotendo leggermente la testa.

"Bene,ora vestiti,ti aspettiamo tutti nell'ufficio di Silente,cerca di fare in fretta" disse avvicinandosi alla porta.

Guardai l'orologio poggiato sul comodino accanto al mio letto che avevo ormai abbandonato del tutto.
Erano solo le cinque del mattino.
Perchè saremmo dovuti partire così presto?

"Professoressa Mcgranitt,perchè partiamo a quest'ora?"chiesi posando il mio sguardo sul suo viso invecchiato.

"Nessuno deve vederci,e a quest'ora tutti gli studenti dormono." disse aprendo la porta e sorridendomi leggermente,per poi uscire dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle.

Mi tolsi il pigiama e misi velocemente un semplice maglione rosso bordeaux e dei jeans neri.
Infilai velocemente le scarpe e presi la valigia che avevo preparato la sera prima.
Misi la giacca e uscii dalla stanza,andando verso l'ufficio di Silente.
Quando entrai nell'enorme stanza,vidi Albus Silente seduto dietro la solita scrivania.
Alla sua destra c'era la professoressa Mcgranitt e il professor Piton che parlavano fra di loro.

"Oh,Harry,accomodati pure,dobbiamo aspettare Louis"mi disse Silente,spostando quindi l'attenzione su di me.
Mi avvicinai alla sedia e,non appena mi misi comodo,qualcuno entró dalla porta.
Ovviamente era Louis Tomlinson.
Posai il mio sguardo su di lui e notai che aveva indossato una t-shirt verde smeraldo che aderiva perfettamente al suo corpo e dei jeans stretti neri,come i miei.
Notai che avevamo messo entrambi una maglia del colore della nostra casa e sorrisi impercettibilmente.
Naturalmente Louis mi guardó malissimo e si sedette nella sedia accanto alla mia.

"Levati quel sorriso dalla faccia,Styles"sputò freddamente Tomlinson,lanciandomi un'occhiata.

Non gli risposi,non volevo litigare proprio ora.

"Bene ragazzi,ora possiamo partire" disse la professoressa Mcgranitt guardandoci.

"Avete già avvisato Zayn?"Chiese subito Louis.

"Avviserò personalmente Malik,Horan e Payne non appena partirete"rispose Silente.Vidi il ragazzo accanto a me fare un cenno veloce con il capo
per poi alzarsi dalla sedia e raggiungere il professor Piton che nel frattempo si era avvicinato alla porta di uscita.
Mi alzai e li raggiunsi,seguito da Minerva Mcgranitt e ci dirigemmo verso l'esterno dell'istituto.

Naturalmente il professor Piton e la professoressa Mcgranitt insistettero affinché io e Tomlinson stessimo nello stesso scompartimento del treno da soli.
Quindi eccoci qua.
Io da una parte,vicino al finestrino,e Louis dalla parte opposta,ovviamente.
Dopo un'ora di viaggio non ci eravamo scambiati neanche una parola.
Lo osservai a lungo e non potei fare a meno di pensare che fosse proprio un bel ragazzo.
Era praticamente perfetto.
Gli occhi di un azzurro intenso,i capelli spettinati che gli incorniciavano il viso,dandogli un aspetto quasi angelico.
Peccato per il carattere freddo e distaccato.

Stava guardando fuori dal finestrino,pensieroso come al solito.
Spesso riuscivo a capire i sentimenti delle persone,ma con lui è praticamente impossibile.
Credo che sia la persona più complicata che io abbia mai conosciuto.

"Vuoi una foto?"

Mi risvegliai dai miei pensieri a causa della voce acuta del ragazzo di fronte a me.
Oh,a quanto pare si era accorto che lo stavo fissando.

"Non è educato fissare la gente,pensavo lo sapessi,Styles" continuó pochi secondi dopo.

"Ehm s-scusa" farfugliai visibilmente imbarazzato,sentendo subito le guance accaldarsi.
Probabilmente saranno diventate completamente rosse.

"Oh,guarda un po',ho messo in imbarazzo proprio Harry Styles,mi dispiace tanto" disse ironicamente,alzando gli occhi al cielo.
Insopportabile.
Terribilmente insopportabile.

"Senti,per almeno un paio di settimane dovremmo convivere insieme,potresti smetterla solo per ora con tutta questa cattiveria?" Chiesi cercando di essere il più gentile possibile.

"Sarà difficile,cosa avró in cambio?" Chiese ovviamente con il suo tono ironico e odioso.

"Innanzitutto meno mal di testa" dissi sottovoce,ma lui riuscii comunque a sentirmi e ridacchiò.

"Wow ho fatto ridere proprio Louis Tomlinson,che onore" dissi sorridendo.

"Vaffanculo" disse cercando di trattenere un piccolo sorriso,con scarsi risultati.

Sarebbero state delle lunghe giornate.

Finalmente arrivammo a Londra.
Ci ero già stato parecchie volte,amavo quella città.
Riconobbi subito il Big Ben e il London Eye,dato che ci passammo davanti.
Si congelava e non riuscivo proprio a capire come faccia Louis a resistere con solo con una t-shirt,dei semplici jeans e una giacca leggera.
Ci fermammo davanti ad un hotel semplice e senza niente di particolare.

"Per queste settimane alloggeremo qua,i proprietari sono dei miei cari amici e ci potrebbero aiutare con la rosa d'argento" disse il professor Piton,con il suo solito tono gelido.

Entrammo dentro il palazzo e mi guardai intorno.
Ci trovavamo nella hall.
Davanti a noi c'era il banco delle informazioni,dove una donna con degli sgargianti capelli rossi e un uomo sulla trentina parlavano fra loro.

"Aspettate qui,noi prendiamo le chiavi delle stanze"ci disse la professoressa Mcgranitt,per poi andare insieme a Piton verso il banco delle informazioni.

Vidi delle poltrone nere vicino al banco e andai verso di esse per sedermi,seguito da Louis.
Non era male questo hotel,era arredato bene e sembrava piuttosto accogliente e allegro.
I muri erano sovrastati da enormi affreschi stupendi che donavano all'ambiente un po' di tranquillità.
I nostri professori arrivarono con le chiavi in mano e ce ne diedero una con il numero '33' inciso sopra.

"Andatevi a riposare ragazzi,ci vediamo all'ora di pranzo per discutere sulla Rosa d'argento" disse la professoressa Mcgranitt sorridendoci.

Con le chiavi in mano,mi diressi verso l'ascensore,curioso di vedere la stanza.
Guardai il cartello sui cui c'era scritto che le stanze dalla 25 alle 45 erano al secondo piano.
Andammo verso l'ascensore e pigiai velocemente il tasto 2 e aspettai,battendo ritmicamente il piede sul pavimento.
Louis pareva tranquillissimo, per niente agitato o cose del genere.
Il fatto che riuscisse a tenere tutte le emozioni così nascoste era da invidiare.
Quando le porte dell'ascensore si aprirono,uscii subito correndo verso la stanza numero 33.

"31..."iniziai a contare mentre vedevo le porte contrassegnate da un numero in grande.

"...32..."continuai.

"Eccola!" Dissi fermandomi davanti alla porta numero 33.

Louis era accanto a me che aspettava di entrare.
Infilai la chiave nella serratura e girai due volte per poi aprirla.
Mi guardai intorno e raggelai,facendo cadere la mia valigia a terra.

In mezzo alla stanza c'era un enorme letto matrimoniale.

--SPAZIO D'AUTRICE--

ZALVE A TUTTI
ok no
Ci ho messo trent'anni ad aggiornare,lo so.
Ma avevo delle materie da recuperare a scuola e ho passato tutte le giornate a studiare,quindi non sono riuscita a trovare il tempo.
Lasciate qualche voto e commento
Quando ce ne saranno un po',continueró✨💖
Ciao bellissime✨💖✨

-Aly

The Silver Rose||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora