DANI:
Erano trascorsi diversi giorni dall'ultimo incontro con Jamie. Mi presi del tempo per metabolizzare ciò che era accaduto. Sia da parte mia che da parte sua non ci fu nemmeno il tempo per una telefonata. Probabilmente l'imbarazzo mi stava logorando dentro, giorno per giorno, e forse, pensai che anche lei era leggermente confusa dalla situazione. Non me la presi con Jamie ma bensì come stessa. Tutte le volte che provavo a fare qualcosa mi tornava alla mente quel bacio dolce, delicato e quegli occhi apprensivi che ogni volta mi toglievano il respiro.
Il mio volto si dipinse di un rosso vivido e mi schiarii la voce mentre finii di lavare i piatti. Diedi un ultima pulita al lavandino, chiusi l'acqua del rubinetto ed afferrai il panno che avevo posato poco prima sulla mia destra. Mi asciugai le mani e di nuovo mi immersi tra i pensieri poggiando delicatamente entrambe le mani contro il bordo del ripiano della cucina.
Sospirai e chiusi gli occhi. Quella morsa nello stomaco non mi dava tregua. Mi morsi il labbro inferiore e con fare nervoso cominciai a battere il piede sinistro contro il pavimento.
Non riuscivo più a gestire quel non cercarsi o il non vedersi. Io conoscevo perfettamente le mie sensazioni: "ma le sue?" pensai tra me e me.
"Cosa avrà pensato di me?" "Le avrà fatto piacere?" "Non vuole più vedermi?"
Mille domande si scontrarono tra di loro nella mia testa e nel momento in cui riaprii gli occhi raggiunsi la consapevolezza che forse era arrivato il momento di essere più decisi e fare qualcosa, senza troppe domande. Finalmente capii che quella ragazza che avevo incontrato per caso ad una cena e che era entrata nella mia vita senza troppe pretese, mi piaceva e anche tanto.
"Quindi perché non provarci e darmi una possibilità di essere felice?" Questa era l'unica vera domanda da porsi.
Sorrisi compiaciuta sperando che Jamie, in qualche modo, la pensasse come me.
Mi avviai verso il salotto ed afferrai uno dei libri che avevo lasciato sul tavolino. Presi posto al centro del divano a tre posti e cominciai a leggere le prime pagine. Mi immersi tra le righe per diversi minuti poi presa da un altro pensiero, posai il libro lasciandolo aperto, sulle mie gambe e guardai fuori in direzione delle vetrate.
La luce mattutina inondava la terrazza dove io e Jamie ci eravamo baciate per la prima volta.
Nel momento in cui mi tornò in mente di nuovo quel ricordo, si fece buio e tutto fu ancor più nitido. Ripercorsi ogni singolo movimento fin quando Jamie venne incontro verso la vera me per poi sparire nel nulla, portandosi con se l'oscurità e facendo di nuovo posto alla luce. Improvvisamente mi feci triste ripensando al volto dispiaciuto di Jamie. Di nuovo il senso di colpa. Di nuovo la me indecisa che prese il sopravvento.
"Perché mi stai facendo questo, Edmund?" dissi sussurrandolo.
"Lasciami andare." aggiunsi. Ero consapevole che tutto ciò che stava accadendo era legato al ricordo del mio fidanzato. Improvvisamente chiusi il libro e mi alzai. Questa volta andai verso la mia camera da letto.
Camminai in direzione della finestra, sospirando piano. Posai il libro sulla scrivania ed osservai al di fuori, la vita passarmi davanti.
Rimasi una decina di minuti a contemplare persone passare con la bicicletta, una donna che portava il proprio cane al guinzaglio e il solito ragazzino che lanciava il giornale contro i portoni delle case con le notizie del giorno.
Chiusi di nuovo gli occhi e strinsi la catenina che avevo sotto la maglietta. Ad un tratto l'afferrai tirandola fuori e la sfilai da sopra la testa. Presi l'anello tra le mani e lo contemplai.
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One day at a time
FanfictionUn incontro inaspettato cambierà radicalmente la vita dell'impacciata e ingenua Danielle Clayton, ragazza americana partita per Londra alla ricerca della sua libertà. Racconto ispirato alla coppia della serie tv targata Netflix - The Haunting of Bl...